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Ecco a quanto saranno vendute all’asta le prime edizioni delle opere di William Shakespeare

Sotheby’s, la casa d’aste britannica, ha annunciato nel giorno del 461° anniversario dalla nascita di William Shakespeare, un’asta dei suo quattro Folio, la più importante collezione di prime edizioni del drammaturgo britannico.
A cura di Vincenzo Nasto
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William Shakespeare
William Shakespeare

La casa d'aste britannica Sotheby's ha annunciato nelle scorse ore che i quattro Folio, la più importante collezione di prime edizioni delle opere di William Shakespeare e, di conseguenza, della storia della letteratura inglese, sarà messa all'asta a Londra il prossimo 23 maggio. La cifra iniziale si aggirerebbe intorno ai 5 milioni di euro e potrebbe rappresentare quasi un unicum per i bibliofili più accaniti, ma perché? Essenzialmente perché solo un'altra volta nella storia tutti e quattro i Folio appartenenti al drammaturgo britannico si sono trovati insieme in un'asta: anche in quell'occasione la vendita era stata gestita da Sotheby's, ma questa volta a New York. L'annuncio della casa d'aste è arrivato lo scorso 23 aprile, nel giorno del 461° anniversario dalla nascita proprio dell'autore dell'opera Macbeth. Ma tra i quattro Folio, perché il Primo è il più importante nella letteratura di William Shakespeare?

Perché queste prime edizioni di raccolte di William Shakespeare sono così rare

Tutto risale al 1623, pochi anni dopo la scomparsa dell'autore, quando i librai Edward Blount e William e Isaac Jaggard, padre e figlio che all'epoca gestivano una delle più grandi tipografie di Londra pubblicarono il First Folio. Ne abbiamo conoscenza grazie all'acquisto, il 5 dicembre 1623, del barone Edward Daring che ne comprò due copie per 2 sterline. Essa conteneva 36 opere teatrali, tra cui alcune delle opere più importanti di Shakespeare: da Macbeth a La dodicesima notte, passando per Giulio Cesare, Antonio e Cleopatra, ma anche La Commedia degli Errori. Secondo le fonti, i quattro Folio furono pubblicati tra il 1623 e il 1685, una tiratura intorno alle 650 copie e che vedrà la prima edizione esaurirsi nel giro di 10 anni. Sarà per questo motivo che nel 1632 venne pubblicato il Secondo Folio, prima di una lunga pausa, con la guerra civile del 1642, che vedeva contrapposte le fazioni dei nobili e delle teste rotonde, i puritani, che sostenevano il parlamento.

Dalla guerra civile in Inghilterra al grande incendio del 1666

Con la chiusura dei teatri per la guerra civile, si dovette aspettare il 1664 per la pubblicazione di un terzo Folio con altre 7 opere e successivamente il 1685 per l'ultima edizione. Tutte le opere teatrali di Shakespeare vennero inizialmente raccolte in un unico volume dagli amici del drammaturgo John Heminges e Henry Condell, attori e azionisti della compagnia King's Men. Delle 650 copie sembrano esserne sopravvissute solo 230, la maggior parte raccolte in musei, università e biblioteche. Di quelle ancora accessibili a privati invece, una delle copie del First Folio è stata venduta per 9,6 milioni di euro all'asta nel 2020. Anche se il First Folio potrebbe esser considerato il più raro per la sua data di pubblicazione, è invece il terzo quello meno accessibile: si ritiene infatti, che la maggior parte di quell'edizione andò distrutta nel grande incendio che colpì Londra nel 1666.

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