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Morto Milan Kundera, lo scrittore de “L’insostenibile leggerezza dell’essere” aveva 94 anni

Milan Kundera è morto a Parigi all’età di 94 anni. Lo scrittore e saggista ceco autore de “L’insostenibile leggerezza dell’essere”, è stato candidato più volte al Premio Nobel per la letteratura.
A cura di Redazione Cultura
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Milan Kundera (Elisa Cabot, CC BY-SA 2.0)
Milan Kundera (Elisa Cabot, CC BY-SA 2.0)

È morto a Parigi lo scrittore di origine ceca Milan Kundera come ha riportato l'emittente pubblica Czech Television, ripreso dalla Reuters. Lo scrittore, tra gli altri, autore del capolavoro L'insostenibile leggerezza dell'essere, aveva 94 anni e da anni era tra i favoriti per il Premio Nobel per la Letteratura. Lo scrittore francese di origine ceca è considerato uno dei maggiori scrittori al mondo: nato nella città ceca di Brno, era emigrato in Francia nel 1975 a causa dell'ostracismo subito per aver criticato l'invasione sovietica della Cecoslovacchia nel 1968. Da giovane aveva studiato musica, seguendo le orme del padre pianista e musicologo e questa sua passione i lettori la ritroveranno anche nei suoi libri.

L'amore per la Letteratura, però, è vivo fin da ragazzino, quando scrive le prime poesie, e lo porterà a seguire i corsi di Letteratura all'Università Carlo di Praga. All'età di 18 anni si inscrive al Partito Comunista, dal quale fu espulso, però, nel 1950, prima di tornarne a farne parte nel 1956, fino al 1970, quando fu espulso definitivamente, anche, appunto, perché in disaccordo con la linea del Partito, in particolare con quella sulla repressione di Praga. A quel punto la sua opera subisce una censura, scomparendo dalle librerie e dalle biblioteche e proprio questa atmosfera si respira in libri come la raccolta "Amori ridicoli" e "Lo scherzo".

Kundera si trasferisce a Parigi nel 1975, insegnando prima all'Università di Rennes e poi all'Ecole des hautes études en Sciences Sociales. Diventa cittadino francese nel 1981 ed è lì che scrive e pubblica quello che è sicuramente il suo romanzo più famoso, ovvero L'insostenibile leggerezza dell'essere. Kundera diventa sempre più inaccessibile, ciò che pensa lo si può intuire dai suoi libri, visto che pian piano si ritira sempre più dalla vita pubblica, smettendo, per esempio, di concedere interviste e addirittura quando la sua opera viene pubblicata nella Pleïade lui chiede che non ci fossero note e l'apparato critico che solitamente accompagna le opere di altri scrittori e scrittrici. L'ultima apparizione pubblica, infatti, risale al 27 gennaio 1984, quando fu ospite di Bernard Pivot, conduttore e critico letterario di "Apostrophes", che era il programma culturale più famoso di Francia.

In un'intervista alla Paris Review, Kundera parlando della forma polistorica del romanzo spiegò: "L'oggetto specifico di ciò che Broch amava chiamare ‘sapere romanzesco' è l'esistenza. A mio avviso, la parola ‘polistorico' deve essere definita come ‘ciò che riunisce ogni dispositivo e ogni forma di conoscenza per far luce sull'esistenza', mi sento vicino a un simile approccio". Kundera in tutti i suoi libri ha sempre avuto come stella polare l'indagine della condizione umana. In Italia il catalogo – sia quello scritto in lingua ceca che quello scritto successivamente in francese – dello scrittore è pubblicato da Adelphi, qui ci sono i romanzi pubblicati in Italia: "Lo scherzo", "Il valzer degli addii", "La vita è altrove", "Il libro del riso e dell'oblio", "L'insostenibile leggerezza dell'essere", "L'immortalità", "La lentezza", "L'identità", "L'ignoranza", "La festa dell'insignificanza".

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