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È morto John Cassaday, l’illustratore di Capitan America e X-Man

La matita che ha disegnato i tratti di alcuni dei personaggi più amati dei fumetti è scomparsa. John Cassaday è morto all’età di 52 anni dopo quattro giorni in terapia intensiva.
A cura di Elena Betti
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Era la matita di alcuni dei lavori più celebri di Marvel, DC e Imagine Comics. Il celebre fumettista John Cassaday, dopo quattro giorni in terapia intensiva, si è spento all’età di 52 anni per cause che la famiglia ha scelto di non divulgare. Ad annunciare il decesso è stata la sorella Robin con un post su Facebook: “Mio fratello John se n’è andato alle 18.51, fuso orario del Texas. Per favore pregate per me e mia madre”. Tutta la comunità del mondo dei fumetti si è stretta attorno alla famiglia inviando le loro condoglianze su social media.

 Il ricordo di Mark Waid

Tra chi ha speso delle parole per ricordare l'artista, c'è il fumettista Mark Waid che ha pubblicato un lungo post di ricordi su Facebook. “Il mio caro amico John Cassaday è morto oggi all'assurdamente giovane età di 52 anni e mi manca già. Ho incontrato John, credo, nel 1996 al BigApple Comic-Con al Madison Square Garden. John era simpatico e ben educato, e, quando mi mostrò il suo portfolio, capii anche che aveva un talento straordinario per essere un nuovo arrivato”, racconta Waid, il fumettista che l'ha in qualche modo lanciato nel mondo degli illustratori proprio dopo quell'incontro. "La mattina dopo, stavo facendo colazione con lo scrittore Jeff Mariotte, che stava cercando un illustratore per la sua prossima serie, Desperados. L'ha detto alla persona giusta, perché avevo in mente un solo artista. Al di fuori di questo rinvio fortuito, mi rifiuto di prendermi il merito di aver ‘scoperto' John Cassaday. Non posso prendermi il merito di avere bulbi oculari funzionanti".

L'amicizia tra Cassaday e Waid

Da lì è nata anche una bella amicizia che Waid ricorda nostalgico: "Siamo rimasti amici per sempre, e guardare la sua rapida ascesa fino a diventare uno degli illustratori di fumetti più dotati e ricercati della sua generazione è stato uno spasso". I loro rapporti di lavoro sono continuati in diverse produzioni: "John era meticoloso, non consegnava una sola opera d'arte fino a quando non si preoccupava di morire, e come suo editore per un breve periodo alla Humanoids, ho avuto il grande e ora malinconico piacere di vedere magnifiche pagine, le sue migliori di sempre, entrare lentamente nel suo progetto da sogno, una serie multimediale non annunciata che ora sarà la sua sinfonia incompiuta", conclude Waid.

Tutti i personaggi di Cassaday

Supereroi, fantascienza, western, sono tutti i generi esplorati dalla matita di John Cassaday. Il suo nome ha ottenuto il maggior successo affiancandosi alla firma della Marvel e della DC Comics con personaggi celebri come Capitan America o Hulk, e rilanciando un fumetto di Star Wars nel 2015. La sua carriera però non riguarda solo il fumetto, ma anche il mondo dello spettacolo. Cassaday ha lavorato come concept artist nel film Watchmen di Zack Snyder e dirigendo un episodio della serie TV Dollhouse, dando spazio anche ai suoi studi di regia.
Gli esordi dell'artista non riguardavano infatti l’illustrazione, bensì regia e giornalismo. Due strade però abbandonate dopo poco per inseguire una carriera da fumettista. Fu proprio Mark Waid a dare una svolta alla sua carriera dopo aver visionato il portfolio di Cassaday al BigApple Comic-Con al Madison Square Garden del 1996. Già l’anno successivo ottenne i primi incarichi importanti con la serie Ghost per Dark Horse Comics, poi l'illustrazione di Desperados. Da lì cominciò ad affermarsi come uno dei fumettisti più talentuosi, aggiudicandosi le prime collaborazioni con Marvel e DC Comics.

Da Flash a X Man

La sua matita ha scandito i tratti iconici di Flash, Capitan America, Teen Titans, Union Jack, Superman e Hulk, ma il grande successo è arrivato nel 1999 grazie alla serie Planetary realizzata insieme allo sceneggiatore Warren Ellis e pubblicata dalla Wildstorm di Jim Lee.
Nel 2004 la realizzazione del progetto che gli ha portato la vittoria del premio Eisner: Astonishing X-Man. Poi la pubblicazione per la casa editrice francese Les Humanoides Associés, del thriller I Am Legion incentrato sui vampiri e ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale.

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