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È morto il sociologo Domenico De Masi a causa di una malattia improvvisa

È morto a 85 anni il Sociologo Domenico De Masi.
A cura di Redazione Cultura
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Domenico De Masi (Foto Mauro Scrobogna /LaPresse)
Domenico De Masi (Foto Mauro Scrobogna /LaPresse)

Il Sociologo Domenico De Masi è morto oggi all'età di 85 anni, come riporta Il Fatto Quotidiano, di cui era il Direttore della Scuola nata nel 2022. Il professore emerito di Sociologia del lavoro presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" di Roma, è scomparso a causa di "una improvvisa e micidiale malattia". Lo scorso 15 agosto, mentre era a Ravello, aveva scoperto di avere una malattia invasiva per cui, i medici del policlinico Gemelli di Roma, gli avevano comunicato che gli sarebbe restato poco da vivere. De Masi è stato uno dei sociologi più noti e stimati del panorama italiano, si è occupato di sociologia del lavoro e delle organizzazioni, interessandosi ai sistemi urbani, studiando la società postindustriale, pubblicando decine di libri per case editrici come Einaudi, Rizzoli e Marsilio tra le altre. I suoi ultimi libri sono stati "La felicità negata" (Einaudi, 2022), "Lo Stato necessario" (Rizzoli, 2020) e "Smart working: La rivoluzione del lavoro intelligente" (Marsilio, 2020).

"Nato in Molise, cresciuto in Campania e in Umbria, Domenico De Masi si è dedicato prevalentemente allo studio e all’insegnamento" è quello che si legge sulla sua biografia breve, in cui raccoglie le sue attività principali: "Ha viaggiato molto ma i centri principali del suo lavoro sono stati Milano, Sassari, Napoli e Roma. In Brasile, dove ha la cittadinanza onoraria di Rio de Janeiro, ha tenuto conferenze in quasi tutte le grandi città". Ma la biografia di de Masi è troppo ampia per essere raccontata in così poche parole: si laurea in Giurisprudenza a Perugia nel 1960 con un atesi in Storia del Diritto, specializzandosi successivamente in Sociologia del Lavoro a Parigi, ma è a Napoli che comincia la sua attività accademica, quando diventa assistente della cattedra di Sociologia alla Federico II, quando contemporaneamente è ricercatore presso il centro studi “Nord e Sud” diretto da Giuseppe Galasso.

Il Sociologo Domenico De Masi (foto: Roberto Monaldo / LaPresse)
Il Sociologo Domenico De Masi (foto: Roberto Monaldo / LaPresse)

Si trasferisce a Milano per lavorare con la società CMF del gruppo IRI-Finsider, ma nel 1966 è a Roma dove è docente, e consulente di Sociologia del lavoro presso l’IFAP, Centro Iri per lo studio delle funzioni direttive aziendali. Nella sua carriera accademica insegnaSociologia presso la Federico II, appunto, poi Sociologia del Lavoro all'Università di Sassari, ancora Sociologia generale presso l'Università l'Orientale sempre nella città partenopea, tornando alla Federico II per insegnare Metodi e tecniche della Ricerca Sociale, mentre dal 1977 con vari incarichi si trasferisce all'Università La Sapienza di Roma, diventando anche Preside della Facoltà di Scienze della comunicazione.

Uno dei suoi progetti è stata la la S3.Studium, scuola triennale di specializzazione post laurea in scienze organizzative fondata nel 1978, una Scuola che si occupava della formazione post laurea, interessandosi, appunto, del tema della Sociologia del Lavoro, oltre a fondare, nel 1989, la società di consulenza S3Acta SrL. Nel 1995 fonda la SIT, Società Italiana Telelavoro, e in questi anni diventa anche un volto molto noto nella televisione italiana, apparendo, per discutere dei suoi temi più cari in tante trasmissioni televisive, fino a ricevere l'incarico della Scuola del Fatto Quotidiano nel 2022. I suoi studi lo hanno portato a essere tradotto in varie lingue e diventare anche molto noto in Brasile, diventando cittadino onorario di Rio De Janeiro. Tra i suoi libri più noti, oltre a quelli citati ci sono anche "Il lavoro nel XXI secolo", "Ozio Creativo", "Lavorare gratis, lavorare tutti. Perché il futuro è dei disoccupati" e "Mappamundi. Modelli di vita per una società senza orientamento".

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