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È morto Clem Burke, batterista e fondatore dei Blondie: “Era il cuore pulsante del gruppo”

È morto a 70 anni, a causa di un cancro, Clem Burke, batterista dei Blondie, la band fondata assieme a Debbie Harry e Chris Stein che pubblicò successi come “Heart of Glass” e “Call Me”
A cura di Redazione Music
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Clem Burke con Debbie Harry (Charles Sykes:Invision:AP)
Clem Burke con Debbie Harry (Charles Sykes:Invision:AP)

Clem Burke, batterista dei Blondie è morto all'età di 70 anni a causa di un cancro, come ha scritto la band in un messaggio postato sui propri social: "È con profonda tristezza che vi comunichiamo la notizia della scomparsa del nostro caro amico e compagno di band Clem Burke, scomparso dopo una dura lotta contro il cancro" si legge nel comunicato firmato fa Debbie Harry, Chris Stein e tutta la famiglia Blondie. Il batterista era nel gruppo fin dalla fondazione, quando prima di chiamarsi Blondie avevano tentato con altri appellativi, come Angel and The Snake, poi Blondie and the Banzai Babies, fino a prendere il nome definitivo nel 1975.

L'ingresso di Burke nei Blondie

Burke cominciò a suonare la batteria quando aveva 14 anni ed entrò nei Blondie rispondendo a un annuncio pubblicato sul Village Voice, che diede il via a una delle esperienze più note e importanti del mondo rock, restandoci fino alla fine, e finendo anche nella Rock & Roll Hall of Fame, dove la band è stata inclusa nel 2006. Il batterista aveva dato fin da subuto il proprio tocco alla band, surfando tra i generi che la band aveva toccato nella propria carriera: "Clem non era solo un batterista, era il cuore pulsante dei Blondie. Il suo talento, la sua energia e la sua passione per la musica erano ineguagliabili e il suo contributo al nostro suono e al nostro successo sono incommensurabili. Oltre alla sua musicalità, Clem è stato una fonte di ispirazione sia dentro che fuori dal palco – scrive sempre la band -. Il suo spirito vibrante, l'entusiasmo contagioso e la solida etica del lavoro roccia hanno toccato chiunque abbia avuto il privilegio di conoscerlo".

L'influenza di Burke

Sempre la band ricorda come la sua influenza si estendesse oltre i Blondie: "Si è autoproclamato ‘Rock & Roll survivalist', ha suonato e collaborato con numerosi artisti iconici, tra cui Eurythmics, Ramones, Bob Dylan, Bob Geldof, Iggy Pop, Joan Jett, Chequered Past, The Fleshtones, The Romantics, Dramarama, The Adult Net, The Split Squad, The International Swingers, L.A.M.F., Empty Hearts, Slinky Vagabond, e persino i Go-Go. La sua influenza e i suoi contributi hanno attraversato decenni e generi, lasciando un segno indelebile in ogni progetto di cui ha fatto parte. Estendiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia, agli amici e ai fan di Clem in tutto il mondo. La sua eredità continuerà a vivere attraverso la grande quantità di musica che ha creato e le innumerevoli vite che ha toccato. Mentre affrontiamo questa profonda perdita, chiediamo privacy in questo momento difficile. Buona fortuna, dottor Burke".

I successi dei Blondie

I Blondie registrarono il primo album nel 1976, poco dopo il cambio nome definitivo e l'anno successivo girava in tour con Iggy Pop e David Bowie, riuscendo man mano a emergere dalla scena new wave newyorkese anche a livello commerciale anche grazie a canzoni diventate hit come "Heart of Glass", "Call Me", "The Tide Is High" e "Rapture". La band ha venduto durante la propria carriera oltre 42 milioni di dischi e nel 2022 pubblicarono "Blondie: Against the Odds, 1974-1982", con 124 tracce e 36 registrazioni inedite, demo, outtake e versioni remixate dei primi sei album in studio dei Blondie, ritrovati poco prima.

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