È morta Giovanna Marini, la madrina della canzone popolare italiana aveva 87 anni
La musica italiana piange Giovanna Marini, icona indiscussa della canzone popolare e sociale italiana, scomparsa oggi all'età di 87 anni. Soprannominata la "Joan Baez italiana", la cantautrice ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama musicale, non solo per la sua voce unica ma anche per le sue collaborazioni significative, come quella con Francesco De Gregori. Nel 2002, insieme, produssero l'album Il fischio del vapore, un'opera che raccolse classici della musica popolare italiana, arricchendoli di nuova vita e contesto.
Nata a Roma, figlia del compositore Giovanni Salviucci e allieva del celebre chitarrista Andres Segovia, Marini si definiva una "cantastorie". La sua carriera prese avvio nei primi anni '60, in un periodo particolarmente fiorente e seminale per la cultura italiana, riuscendo a incontrare e trovare punti di contatto con intellettuali assoluti del calibro di Pier Paolo Pasolini e Italo Calvino. Nel corso degli anni è poi diventata una figura centrale della canzone italiana, distiguendosi per le sue canzoni di impegno civile e di protesta, lavorando con Ivan Della Mea, Paolo Pietrangeli, i Pastori di Orgosolo, il Gruppo di Piadena. Dopo la morte di Pasolini, affermò: "Un paese che è capace di uccidere un poeta è un paese malato".
Negli anni '70, fonda la prima scuola popolare di musica in Italia, situata nel quartiere Testaccio a Roma, diventando un luogo di formazione e di scambio culturale per intere generazioni. La sua collaborazione con De Gregori nel 2002, attraverso l'album "Il fischio del vapore", non fu solo un ritorno alle radici musicali italiane, ma un potente promemoria del suo talento e della sua capacità di reinventare e mantenere viva la tradizione musicale del paese. Giovanna Marini rappresenta una delle voci più autentiche e influenti, rappresenta la storia dell'impegno civile in musica vista dal nostro Paese.