È iniziata la Biennale di Venezia: istruzioni per l’uso
Dopo una tre giorni di preview e opening riservate a VIP, stampa e addetti ai lavori, l’Esposizione Internazionale d’Arte della Laguna più famosa del mondo apre le sue porte al pubblico. È iniziata ufficialmente la 55. Biennale di Venezia, con la cerimonia di inaugurazione e la consegna dei prestigiosi Leoni d’Oro alla carriera, assegnati quest’anno a Maria Lassnig e Marisa Merz.
In questi giorni, e fino al 24 novembre, il mondo dell’arte si riunisce in Laguna e gli eventi espositivi si moltiplicano in un ventaglio vastissimo di proposte artistiche, tutte di grande qualità e, nella maggior parte dei casi, gratuite. Bisognerebbe farsi in quattro per riuscire a vedere tutto ciò che la Venezia della Biennale offre, a partire dalle sedi maggiori della mostra – i Giardini e l’Arsenale – per arrivare a quelle dislocate nel centro storico della città, ma le sorprese e le novità sono davvero tante.
“Mostra duale”, basata sulla grande esposizione centrale e le diverse mostre dei padiglioni nazionali, la Biennale si articola principalmente tra i Giardini e l’Arsenale, luoghi di straordinaria e insita bellezza, che aprono al pubblico esclusivamente in occasione dell’Esposizione. È solo allora, ad esempio, che è possibile vivere l’atmosfera magica dei Giardini, sede storica della mostra dalla sua prima edizione nel 1895, dove, oltre al Padiglione centrale, nel corso di quasi 120 anni, sono stati costruiti i vari padiglioni nazionali, preziose opere architettoniche di autori come Carlo Scarpa (Padiglione Venezuela), Alvar Aalto (Padiglione Finlandia), Josef Hoffmann (Padiglione Austria). A poca distanza dai Giardini, l’Arsenale, stupendo esempio di archeologia industriale, accoglie nei suoi suggestivi spazi altre mostre nazionali.
Il Palazzo Enciclopedico è il titolo della Biennale appena iniziata. Il suo direttore (e curatore della mostra centrale) è il giovane Massimiliano Gioni, classe 1973: nel suo Palazzo Enciclopedico, che si sviluppa dal Padiglione centrale dei Giardini a una parte dell’Arsenale, troviamo le opere di oltre 150 autori a rappresentare, secondo Gioni, un’enciclopedia della cultura visiva umana, anche a costo di “sfumare le distinzioni tra artisti professionisti e dilettanti, tra insider e outsider”.
Le partecipazioni nazionali sono 88, tra cui 10 presenti per la prima volta: Angola, Bahamas, Bahrain, Costa d’Avorio, Kosovo, Kuwait, Maldive, Paraguay, Tuvalu e la Santa Sede. Quest’ultima – che espone Tano Festa, Studio Azzurro, Koudelka e Carroll – è tra i padiglioni più attesi e chiacchierati. Grande attenzione anche intorno alle mostre della Francia e della Germania, che, l’una di fronte all’altra, quest’anno si sono eccezionalmente scambiate i padiglioni ed hanno portato in Laguna straordinarie installazioni, come quella di Anri Sala e Ai Weiwei. Di notevole interesse, per citare solo qualcuno, Vadim Zakharov per la Russia, Gilad Ratman nel bellissimo edificio israeliano, Lara Almarcegui per la Spagna. All’Arsenale, oltre all’attesissimo Padiglione Italia, imperdibile è quello cileno di Alfredo Jaar.
Le attrattive di questa Esposizione Internazionale sono tante. Ve ne daremo un’idea con i prossimi servizi, quando inizieremo a “dare i numeri in bella mostra”, dalle 7 Meraviglie della Biennale al Giro del mondo in 80 artisti.