È disegnata da Bianca Bagnarelli la copertina del New Yorker sulle Deadline diventata virale
È dell'illustratrice italiana Bianca Bagnarelli la copertina del primo numero del New Yorker del 2024. In questi giorni è diventata virale la cover – intitolata Deadline – del prossimo numero della storica rivista americana che rappresenta una donna che, nel suo studio, lavora da sola, con il gatto che le fa compagnia sulla scrivania mentre fuori alla finestra i fuochi d'artificio riconducono chiaramente ai botti di Capodanno. Il titolo e l'immagine fanno chiaramente pensare, nello specifico, al lavoro culturale che porta tantissime persone a dover lavorare in qualunque momento (non è un caso che oltre a essere Capodanno è anche notte), per rispettare proprio le deadline lavorative, anche durante le giornate di festa.
Per Bagnarelli è la prima copertina per il New Yorker, anche se in precedenza aveva già disegnato illustrazioni per accompagnare gli articoli interni: "Sono più che entusiasta di condividere la mia prima copertina di @newyorkermag!" ha scritto su Instagram la disegnatrice, presentando proprio la copertina. L'illustratrice collabora col magazine da anni, come si legge nel profilo dedicatole dalla rivista: "Bianca Bagnarelli collabora al The New Yorker dal 2016, ma l'immagine che ha disegnato per il numero che va dall'1 all'8 gennaio 2024, catturando i sentimenti tempestosi che molti di noi provano riguardo alla nostra vita lavorativa, segna la prima volta che la sua arte è apparsa su la copertina".
A spiegare come nasce è la stessa Bagnarelli, che dice: "Lavoro spesso durante le vacanze. All’inizio penso di sfruttare i piccoli ritagli di tempo in cui il mondo si ferma, ma poi mi rendo conto che mi sto perdendo tutto il divertimento, e questa cosa può essere agrodolce". L'illustratrice è cofondatrice di Delebile, un editore indipendente che pubblica fumetti di giovani autori italiani e internazionali, nel 2014 ha esordito con il primo libro, "Fish", pubblicato dall'editore inglese Nobrow e si aggiudica la medaglia d'oro per la forma breve assegnata dalla Society of Illustrators di New York. In questi anni, inoltre, come riporta la sua biografia, ha collaborato, tra gli altri, con The New York Times, National Geographic, Penguin Random House, The Atlantic, Wired UK, ESPN, NBC, McSweeney's, Apple, La Revue Dessinée, Süddeutsche Zeitung Magazin, Giulio Einaudi editore e Feltrinelli.