Dov'è Napoli? (Where the hell is munnezza
Il nuovo video dei The Jackal per fanpage
"Napoli 2011: da soli non si può fare molto. Dobbiamo restare uniti". Un concetto semplice, eppure ancora lontano dall'essere condiviso a tutti i livelli in una città martoriata dall'emergenza rifiuti che dura ormai da anni. Una città che però ha dimostrato di avere una straordinaria vitalità, una dignità assoluta e un'energia potenzialmente in grado di cancellare vecchi clichè, smentire pregiudizi e invertire finalmente la rotta.
A ricordarlo sono ancora una volta i The Jackal, il gruppo di videomakers indipendente napoletano già autore di contenuti virali di grande successo, in un toccante video prodotto da fanpage.it, dal titolo "Dov'è Napoli? (where the hell is munnezza)". Il riferimento diretto è ovviamente alla serie di video virali "Where the hell is Matt", realizzati dallo statunitense Matt Harding e diventati in breve un vero e proprio cult del web. Nella versione originale l'eclettico Matt balla in maniera disinvolta nelle varie parti del mondo, coinvolgendo nella sua danza turisti, bambini e passanti: un collage fantastico e sicuramente originale capace di far sorridere, entusiasmare e, perchè no, commuovere milioni di internauti.
Nella versione "riveduta e corretta" dei The Jackal, Simone Ruzzo, ormai una vera e propria youtube star (soprattutto dopo lo straordinario successo di Mission: Facebook), emula il viaggiatore statunitense tra la spazzatura che invade le strade di Napoli, in un ballo certo amaro e malinconico ma allo stesso tempo ricco di speranza. E se "per cambiare bisogna essere in tanti", non è un caso che il "viaggio" dei The Jackal si concluda tra i bambini che affollano il lungomare partenopeo, dove il Dancing Matt in salsa napoletana viene sommerso dall'entusiasmo e dall'allegria di improvvisati ballerini. Un modo semplice ed immediato per trasmettere un chiaro messaggio: dalle difficoltà si esce soltanto restando uniti, dal momento che non vi può essere un vero e profondo cambiamento senza il coinvolgimento di tutta la popolazione; c'è bisogno che ognuno faccia la sua parte, dando un calcio all'indifferenza e cominciando a "ballare", con la consapevolezza di poter vincere quella che è prima di tutto una battaglia di civiltà e dignità.
Insomma, ancora una volta i The Jackal, entrati da pochi mesi a tutti gli effetti nella "scuderia ciaopeople", ci regalano in pochi fotogrammi un'istantanea toccante e significativa delle mille "contraddizioni, speranze e risorse" di una città martoriata, umiliata e segnata, ma ancora "viva e vitale". E nonostante sembrino così lontani i tempi di "Io sono molto leggenda", i The Jackal continuano a conservare uno sguardo critico, mai distaccato, bensì partecipe e sincero, consapevoli che solo "Restando Uniti" si può realmente cambiare…Napoli, ma non solo.