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Dopo la paralisi lo scrittore Hanif Kureishi torna a Londra: “Grato alla Sanità pubblica italiana”

Dopo sei mesi di cure in Italia a seguito di una paralisi che lo ha colpito mentre era a Roma, lo scrittore Hanif Kureishi torna a Londra e ringrazia la sanità pubblica italiana.
A cura di Redazione Cultura
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Lo scrittore anglo-pakistano Hanif Kureishi in ospedale a Roma (via Twitter)
Lo scrittore anglo-pakistano Hanif Kureishi in ospedale a Roma (via Twitter)

Lo scrittore Hanif Kureishi tornerà a Londra dopo mesi di ricovero a Roma dove, lo scorso dicembre, durante una passeggiata, è svenuto risvegliandosi paralizzato. Lo scrittore inglese, autore di libri come "Il Budda delle periferie" e "Uno Zero" tra gli altri, ha tenuto un diario online grazie all'aiuto del figlio Carlo e della moglie Isabella D'Amico ("sepolta qui con me, grattandomi la nuca, rasandomi, limandomi le unghie dei piedi, leggendomi, nutrendomi"), che era con lui quando è svenuto a Roma. Kureishi, quindi, per mesi è stato curato in Italia e dopo sei mesi ha voluto ringraziare pubblicamente medici e personale che si sono presi cura di lui, con un ringraziamento anche al Sistema Sanitario Nazionale che ha permesso riabilitazioni gratuite e lui e a molti altri pazienti.

Su Twitter, infatti, lo scrittore anglo-pakistano ha postato una foto in sedia a rotelle nell'Ospedale Santa Lucia, attorniato da medici e infermieri: "Tornerò a Londra dopo sei mesi di ricovero a Roma presso il @SantaLuciaIRCCS. Sono stato trattato con professionalità e gentilezza da tutto il personale dell'Unità di Neuroriabilitazione 1. Sono grato al Sistema Sanitario Nazionale italiano per aver fornito cure e riabilitazione gratuite per me e per tutti gli altri pazienti". Poco dopo essersi svegliato scrisse: "Qualche giorno fa è esplosa una bomba nella mia vita, ma questa bomba ha mandato in frantumi anche la vita di chi mi sta intorno. Mia moglie, i miei figli, i miei amici".

Doveva essere una vacanza natalizia, quella che lo scrittore aveva pensato di fare a Roma e si è trasformata in un incubo che lo ha portato a perdere l'uso degli arti, alternando lo sconforto e la speranza come ha scritto in questi mesi: "Le cose stanno migliorando. Sicuramente partiremo martedì e torneremo finalmente a Londra. Stranamente ti affezioni ai luoghi anche quando hai passato molto tempo sdraiato sulla schiena a guardare una mosca che si fa strada sul soffitto" ha scritto qualche giorno fa, preparandosi a fare ritorno nella sua città. "Vado in un ospedale a West London, seguito da un altro ospedale a West London, seguito da un'altra struttura appena fuori Londra. Non succede niente per mesi, poi succede tutto in una volta (…). Non vedo l'ora di rivedere la mia città; infatti non vedo l'ora di vedere di nuovo qualcosa. Per sei mesi non ho guardato altro che questa stanza e la terrazza fuori dall'area del bar qui, che è un posto molto piacevole dove sedersi e parlare con chiunque sia passato quel giorno. Il tempo è rallentato quasi fino a fermarsi". Ma Kureishi promette ai suoi lettori di continuare a scrivere e raccontare quello che succede, la sua vita, in questo momento in cui non ha molta voglia di inventare storie.

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