Domeniche gratis nei musei, da Milano a Napoli cala il sipario: “Ministro, ripensaci”
Quella andata in scena ieri 5 agosto dovrebbe essere l'ultima domenica gratis nei musei così come abbiamo imparato a conoscerla nell'epoca-Franceschini. Forse la penultima. Da settembre, come annunciato dal Ministro Alberto Bonisoli la settimana scorsa a Napoli, si cambia. A distanza di quasi una settimana ancora non si placano le polemiche per quelle parole. E così ieri, tra le solite numerose file all'esterno del nostro patrimonio culturale statale, non sono mancate le parole di chi tra la gente comune invita il ministro a ripensarci. Così, dalla Pinacoteca di Brera e fino agli Uffici di Firenze, passando per Roma e Napoli, è stato un coro di critiche alla decisione del Ministro, da parte degli appassionati della domenica gratis nei musei.
E nemmeno sono mancate voci più istituzionali che si sono espresse sulla questione. Se i direttori dei musei campani nei giorni scorsi non hanno fatto mancare il sostegno al ministro Bonisoli, altri come l'assessore alla cultura del Comune di Milano Filippo Del corno hanno fatto sentire la voce e dichiarato che: "I musei civici milanesi saranno sempre aperti e gratuiti ogni prima domenica del mese, abbiamo deciso di rendere la promozione permanente". In realtà, non si comprende bene la contrapposizione, considerato che Bonisoli ha poi precisato: che "le giornate gratuite nei musei resteranno. Anzi, il nostro impegno è quello di farle aumentare. Semplicemente si tratta di superare l'obbligo di farlo ogni prima domenica del mese, per tutti, da Pompei a Milano, dando invece più libertà ai direttori di scegliere secondo le proprie necessità". Quello dell'aumento della fruibilità gratuita del nostro patrimonio culturale è una questione affrontata anche dallo storico dell'arte Tomaso Montanari nei giorni successivi alla proposta del ministro.
Una scelta, quella di Bonisoli, condivisa invece (tra gli altri) dall'Associazione nazionale delle guide turistiche (Angt): "Ci sembra molto positivo sospendere le domeniche per lasciare a ogni sito la possibilità di valutare come e quando offrire le aperture gratis in base alle peculiarità. Molto spesso le domeniche hanno coinciso con festività rilevanti, come quest'anno la Pasqua e lasciamo immaginare le conseguenze nelle grandi città: lunghe code e manifestazioni di isteria e intolleranza per l'attesa. E musei presi d'assalto solo perché il sito era gratuito, non si sa fino a che punto per il desiderio di osservare e carpire il profondo significato di un'opera d'arte".