L’Opera, djset e musica techno: la festa privata fa infuriare gli orchestrali
La buca dell'orchestra è una pista da ballo e al posto dei musicisti ci sono i ballerini. E poi le luci stroboscopiche, spettacoli e djset. Il 10 ottobre, nel giorno dell'anniversario della nascita di Giuseppe Verdi, il teatro dell'Opera di Roma si trasforma in una discoteca. L'occasione è una festa privata promossa da una famosa casa di moda per lanciare un nuovo portale dedicato al mondo della seta.
“Succede da sempre”, fanno sapere dall'Opera, che nei giorni in cui non c'è programmazione la sala venga data in affitto a privati. Ma questa volta, a due settimane dal licenziamento di orchestrali e coristi, il party diventa un caso.
Gli artisti del teatro si indignano e protestano sui social network. Non per la festa in sé, come fa notare su Facebook Fabio Morbidelli, musicista dell'Opera: “Non siamo "infuriati" per la festa in Teatro, non è la prima volta che si fanno delle manifestazioni esterne in Teatro e non sarà nemmeno l'ultima volta, non è questo il problema. A noi le feste piacciono! Il problema è che la "festa" la fanno a noi che dovremmo essere l'anima della festa. Siamo infuriati perché vogliono fare la festa senza di noi”. Sotto le foto dell'evento pubblicate sulla pagina Facebook del teatro romano le opinioni sono diverse: c'è chi grida “vergogna” e chi fa notare che le feste private sono comunque un modo per fare soldi. E c'è anche chi ritorna sulla coincidenza dell'anniversario della nascita di Verdi: "Il Teatro ha deciso di ricordare il grande maestro non con una sua opera, cantata e suonata dai musicisti stabili del teatro, bensì con una serata tipo discoteca con musica tecno occupando il palcoscenico e il golfo mistico”. E ancora: “Il luogo dove si è svolta la serata è stato un colpo al cuore. È come aprire un casino in un luogo sacro”, scrive su Facebook Alessandra.