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Esami di Maturità 2024

Di cosa parla La Via Ferrata, la poesia di Giovanni Pascoli alla prima prova della Maturità

Il testo e il significato della poesia di Giovanni Pascoli La via ferrata, scelta dal MIUR come traccia per la prima prova dell’esame di maturità 2022.
A cura di Redazione Cultura
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Giovanni Pascoli è uno degli autori scelti per l'analisi del testo della prima prova dell'esame di Maturità 2022. I maturandi si sono trovati davanti il madrigale La Via Ferrata, tratta dalla raccolta poetica Myricae che è la prima raccolta di poesie del poeta di San Mauro di Romagna. Non è una sorpresa per gli studenti che quest'anno affrontano la maturità visto che Pascoli era tra i papabili come aveva sottolineato anche un sondaggio svolto da Skuola.net tra i ragazzi, i quali, assieme a lui, prevedevano anche l'uscita di un testo di Giuseppe Ungaretti. Ecco tutto quello che c'è da sapere sulla poesia "La via ferrata": l'analisi, lo svolgimento, il significato e il tema completo.

Lo svolgimento della traccia alla prima prova della Maturità

La poesia La via Ferrata è contenuta nella raccolta Myricae pubblicata tra tra il 1891 e il 1903, anno a cui si deve la versione definitiva. La poesia fu pubblicata in varie versioni, inizialmente nella plaquette per le nozze Ferrari-Gini, nel settembre 1886, successivamente su Il Resto del Carlino di Bologna, poi sulla Farfalla di Torino e nel maggio 1887 sulla rivista torinese "La Letteratura". Il testo è "un madrigale di endecasillabi formato da due terzine unite dalle rime centrali e da una quartina a rima alternata: lo schema è ABA, CBC, DEDE. La quasi sovrapponibilità tra le rime A e B, che si differenziano solo per il raddoppiamento della L, è funzionale al rilievo della rima in tmesi (tranquilla- / mente)".

Il significato della poesia La via ferrata

La poesia, il cui nome deve molto al francese chemin de fer (e che inizialmente si intitolava "Il telegrafo"), si caratterizza per la contrapposizione tra la bucolicità del paesaggio e le innovazioni tecnologiche che si sviluppavano in quegli anni. Alle mucche che pascono dei primi versi si oppone "la via ferrata che lontano brilla". Pascoli mostra al lettore anche i fili del telegrafo nell'aria e le rotaie a terra e a questo sviluppo tecnologico associa suoni sinistri come gemiti e ululi come nel passaggio: "Qual di gemiti e d'ululi rombando / cresce e dilegua femminil lamento?". A questo proposito non c'è univocità di pensiero sulla traduzione, i critici si sono divisi tra chi attribuiva il verso al treno e chi al telegrafo (i cui fili, nel finale, sono accostati per analogia a un'arpa), ma si tende a prendere buona la prima, considerando anche quale titolo Pascoli scelse come definitivo. Quella tra innovazione e natura, comunque, è una contrapposizione molto in voga in quegli anni quando lo sviluppo tecnologico cominciava a modificare in maniera importante il paesaggio.

Il testo de La Via Ferrata di Giovanni Pascoli

Ecco il testo della poesia "La via ferrata" di Giovanni Pascoli, uno dei testi della prima prova della maturità 2022

Tra gli argini su cui mucche tranquilla-
mente pascono, bruna si difila
la via ferrata che lontano brilla;

e nel cielo di perla dritti, uguali,
con loro trama delle aeree fila
digradano in fuggente ordine i pali.

Qual di gemiti e d'ululi rombando
cresce e dilegua femminil lamento?
I fili di metallo a quando a quando
squillano, immensa arpa sonora, al vento.

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