Di cosa parla il brano di Intervista con la storia di Oriana Fallaci uscito alla Maturità 2023
Oriana Fallaci è una delle protagoniste della prima prova dell'esame di Maturità 2023 nel tema artistico-letterario di tipologia B. Della giornalista italiana, una delle più conosciute al mondo, è stato proposto agli studenti un brano tratto dall'introduzione di Interviste con la Storia, ovvero una serie di interviste, appunto, ad alcuni dei protagonisti della Storia contemporanea del mondo. Sono tanti coloro che, tra gli anni 60 e 70, hanno accettato di confrontarsi con la giornalista, da Henry Kissinger a Indira Gandhi, passando per Giulio Andreotti, Golda Meir, Yassir Arafat e tanti altri. Tutte le interviste sono raccolte nel libro pubblicato da Rizzoli nel 1977
Il testo tratto da Intervista con la storia di Oriana Fallaci
Ecco parte dell'introduzione che Oriana Fallaci ha scritto del suo Intervista con la Storia:
La storia è fatta da tutti o da pochi? Dipende da leggi universali o da alcuni individui e basta?
È un vecchio dilemma, lo so, che nessuno ha risolto e nessuno risolverà mai. È anche una vecchia trappola in cui cadere è pericolosissimo perché ogni risposta porta in sé la sua contraddizione. Non a caso molti rispondono col compromesso e sostengono che la storia è fatta da tutti e da pochi, che i pochi emergono fino al comando perché nascono al momento giusto e sanno interpretarlo. Forse. Ma chi non si illude sulla tragedia assurda della vita è portato piuttosto a seguire Pascal quando dice che, se il naso di Cleopatra fosse stato più corto, l’intera faccia della Terra sarebbe cambiata; è portato piuttosto a temere ciò che temeva Bertrand Russell quando scriveva: «Lascia perdere, quel che accade nel mondo non dipende da te. Dipende dal signor Krusciov, dal signor Mao Tse-tung, dal signor Foster Dulles. Se loro dicono “morite” noi morremo, se loro dicono “vivete” noi vivremo». Non riesco a dargli torto. Non riesco a escludere insomma che la nostra esistenza sia decisa da pochi, dai bei sogni o dai capricci di pochi, dall’iniziativa o dall’arbitrio di pochi. Quei pochi che attraverso le idee, le scoperte, le rivoluzioni, le guerre, addirittura un semplice gesto, l’uccisione di un tiranno, cambiano il corso delle cose e il destino della maggioranza. Certo è un’ipotesi atroce. È un pensiero che offende perché, in tal caso, noi che diventiamo? Greggi impotenti nelle mani di un pastore ora nobile ora infame? Materiale di contorno, foglie trascinate dal vento?”.
Il significato del passo tratto da Intervista con la Storia uscito alla Maturità 2023
Nella prefazione di Intervista con la Storia Oriana Fallaci introduce le sue interviste ai grandi della Terra, coloro che decidono i destini del mondo. Il testo parte da una domanda che sembra retorica, ma a cui la stessa giornalista, alla fine della riflessione, darà una risposta: "La storia è fatta da tutti o da pochi? Dipende da leggi universali o da alcuni individui e basta?". Fallaci ripercorre, a grandi linee, l'idea che molti considerano che la migliore risposta sia quella democristiana, un po' fatta dai tanti e un po' fatta dai pochi, ma lei sa bene, avendo intervistato alcuni di quei pochi, quanto peso abbiano i potenti della Terra, coloro che decidono i destini dei Paesi e dei cittadini, con le leggi e con ogni decisione presa, ma anche con le scoperte scientifiche.
"Non riesco a escludere insomma che la nostra esistenza sia decisa da pochi, dai bei sogni o dai capricci di pochi, dall’iniziativa o dall’arbitrio di pochi" dice la giornalista che alla fine, però, chiude in maniera circolare, questo pensiero, con un'altra domanda retorica: "È un pensiero che offende perché, in tal caso, noi che diventiamo? Greggi impotenti nelle mani di un pastore ora nobile ora infame? Materiale di contorno, foglie trascinate dal vento?".