video suggerito
video suggerito

David Grossman è il primo israeliano a vincere il Man Booker Prize

“Applausi a scena vuota” di David Grossman si è aggiudicato il “Man Booker International”, il prestigioso riconoscimento che per la prima volta premia uno scrittore di lingua ebraica. Grossman dividerà il premio di 50mila sterline con la sua traduttrice verso l’inglese Jessica Cohen.
A cura di Redazione Cultura
4 CONDIVISIONI
Immagine

Lo scrittore israeliano David Grossman ha vinto il prestigioso premio "Man Booker International" con il romanzo "A horse walks into a Bar". È la prima volta che uno scrittore israeliano ottiene il prestigioso premio letterario dedicato alla narrativa tradotta in lingua inglese nel Regno Unito. Come prevede il regolamento, Grossman dividerà equamente il premio di 50mila sterline (56mila euro) con Jessica Cohen, che ha tradotto il libro dall’ebraico all’inglese, e che aveva già lavorato con lui per "To the End of the Land" ("A un cerbiatto somiglia il mio amore"). Cohen è nata in Inghilterra, cresciuta in Israele e ora vive a Denver, in Colorado, ed è la traduttrice di altri importanti autori come Etgar Keret, Rutu Modan, Dorit Rabinyan. In Italia il libro è stato pubblicato nel 2014 da Mondadori con il titolo "Applausi a scena vuota", nella traduzione di Alessandra Shomroni.

Grossman, uno dei più importanti scrittori israeliani, tradotto in 36 lingue, è il primo autore israeliano a vincere il "Man Booker Internazional". Ha vinto il riconoscimento assegnato la notte scorsa a Londra battendo in finale il suo amico – altro israeliano famoso – Amos Oz che concorreva con "Giuda". L'autore di "A horse walks into a bar" ha dichiarato:

È un grande onore per la nostra lingua, l'ebraico, che è molto insulare. Dopo essere stata un'idioma dormiente per qualcosa come 1800 anni, oggi è un fenomeno che in 120 anni si sia rivitalizzato e sia diventato una lingua di tutti i giorni.

Gli altri finalisti del premio erano l’argentina Samanta Schweblin con il suo romanzo d’esordio "Fever Dream",  il francese Mathias Enard con "Compass", il norvegese Roy Jacobsen con "The Unseen" e la danese  con "Mirror, Shoulder, Signal". Il premio è stato annunciato e consegnato ieri sera al Victoria & Albert Museum di Londra.

4 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views