Danza: vanno in scena i “Bentornati Italiani” alla Valle dei Templi di Paestum
L'obiettivo mio e di tutta la direzione artistica della "Maratona d'Estate 2016", in collaborazione con Monica Ratti, era di riportare a casa i migliori interpreti italiani costretti ad emigrare nelle compagnie di balletto di mezzo mondo. Si parla tanto degli artisti stranieri eppure non si conosce il made in Italy in giro sui palcoscenici, apprezzati dalla pubblica e dalla critica ma perfetti sconosciuti da queste parti. Questa è una situazione che non si può tollerare e così abbiamo compiuto questo sforzo immane per vederli, almeno per una volta, danzare in pas de deux ed assoli tutti insieme sul nostro meraviglioso palcoscenico ai piedi dei Templi di Paestum.
Basterebbero queste parole del direttore Stefano Forti per correre nel Cilento e scoprire giovani talenti già scoperti altrove, nomi e cognomi che al di là delle Alpi fanno faville ma che qui, al di qua delle stesse Alpi, a stento conosciamo o non abbiamo mai visto all'opera. Il problema dell'esterofilia a tutti i costi è ormai virale e patologico, in un paese che forma talenti in lungo e largo per la penisola ma che poi non riesce a collocare nel mondo del lavoro coreutico.
Bentornati Italiani: le stelle brillano sulla Valle dei Templi di Paestum
Eccoli e bentornati. Gli italiani richiamati in patria dal direttore artistico di "Maratona d'Estate 2016" Stefano Forti, coadiuvato da Monica Ratti, sono una dozzina e carichi di entusiasmo come il pubblico che li aspetta nella meravigliosa location della Valle dei Templi paestana. Un ritorno in grande stile, arricchito da un repertorio griffato da coreografi di chiara fama e titoli più o meno noti al grande pubblico. A cominciare da Marco Dalia, interprete del Theater Lüneburg che, in coppia con Giuseppe Ragona del Teatro di Dortmund e dell'Hamburg Ballet, si esibirà nel passo a due "Questa terra amara", musicato da Dinah Washington e Max Richter. In scena direttamente da Londra, precisamente dall'English National Ballet, Daniele Silingardi si esibirà nella variazione tratta dal III atto de "Il Lago dei Cigni" e nell'assolo "Spring and Fall" di John Neumeier su musiche di Antonin Dvorak. Un pas de deux contemporaneo è senz'altro quello proposto da Jasmine Cammarota ed Angelo Perfido del Bejart Ballet con "Yumé", in linea con l'esibizione di Giada Zanotti, prima ballerina dello Staatsoper di Hannover, impegnata in "KaFe", su coreografie di Yosuke Mino e musiche di Arvo Part. Dall'ensemble olandese di Emio Greco dell' Ick Amsterdam, Francesco Bax propone un assolo di "Paviment-azioni" in un versante sempre più innovativo di Tersicore. A differenza del più collaudato "Les Bourgeoises" di Ben Van Cauwenbergh, e musiche di Jacques Brel, interpretato da Alessio Domenico La Padula. E' da sottolineare, tra l'altro, che il giovane danzatore è ancora uno studente della David Parson Academy eppure già si lancia nel repertorio della famosissima etoile Danil Simkin dell'American Ballet Theatre. Nomi e cognomi tra i più prestigiosi del panorama internazionale, dunque, proprio come il compianto coreografo tedesco Uwe Scholz autore di "The creation of the World", sullo spartito di Franz Joseph Haydin, messo in scena da Ilaria Ghironi, demi solista presso il Corpo di Ballo del Teatro Nazionale di Brno. Giusto in tempo per la chiusura con i botti del pas de trois Rosario Guerra, Alessio Marchini e Francesca Ciaffoni del Gauthier Dance Company di Stoccarda. Si parte con la prima regionale di "I found a fox" di Marco Goeke con Rosario Guerra, passando per il duo maschile "Alte Zachen" di Nadav Zelner, ancora con Rosario Guerra ed Alessio Marchini in prima nazionale per poi, in chiusura, con il pas de trois di "Serenata", tratto dal balletto "Cantata" di Mauro Bigonzetti, con i tre interpreti Rosario Guerra, Alessio Marchini e Francesca Ciaffoni.
Nella Valle dei Templi spunta anche Don Chisciotte
Tra i templi e gli artisti spunta sul palcoscenico anche Don Chisciotte, istrionico personaggio della letteratura di Miguel Cervantes e titolo del balletto del 1869 coreografato da Marius Petipa sullo spartito di Ludwig Minkus. Quelle coreografie sono state rivisitate ad hoc da Maria Grazia Garofoli, coreografa nota al grande pubblico per i suoi trascorsi di raffinata interprete al Teatro La Fenice di Venezia e già direttrice della Compagnia di Balletto del Teatro dell'Arena di Verona, impegnata nuovamente a rimontare il "Don Chisciotte" per il progetto didattico "Danza & Professione" di Sergio Ariota, uomo simbolo da anni in Campania per la formazione associata alla scena. Qui proprio il direttore del progetto "Danza & Professione" ci spiega obiettivi e finalità del progetto realizzato in collaborazione con l'Antonio Desiderio Artist Management.
L'energia che si è venuta a vivere in questa esperienza è stata fortificante per tutti gli elementi impegnati nel progetto. Portare in scena un innovativo Don Chisciotte stasera alla Valle dei Templi di Paestum, in occasione del gala internazionale "Bentornati Italiani", per poi ripeterci il 3 agosto ai Giardini della Filarmonica Romana, consentirà allo stuolo di questi giovanissimi talenti l'opportunità di misurarsi su palcoscenici prestigiosi al fianco della prima ballerina del Teatro dell'Opera di Minsk Ekaterina Oleynik ed Armand Zazani, già interprete del Teatro dell'Opera di Tirana. Da segnalare il Don Chisciotte di Alfonso Paganini e l'Espada di Valerio Polverari a cornice del certosino lavoro coreografico di Maria Grazia Garofoli, vera primadonna del "Don Chisciotte" di quest'estate 2016.