Danza: parte la rassegna Tersicore all’Auditorium Conciliazione di Roma
Roma caput mundi e, quest'anno ancor più degli altri, anche caput fidei e così non c'è da meravigliarsi che Tersicore venga esposta in bella mostra nell'andirivieni di un pubblico sempre più appassionato e competente. Eh sì, perché di solito il pubblico se lo crea il sistema stesso per cui, a ragion veduta, il direttore artistico della rassegna Tersicore Daniele Cipriani, sostenuto dalla Fondazione Roma-Arte-Musei, si è davvero creato un gran bel pubblico. Almeno un pubblico all'altezza degli artisti in scena e viceversa. Nella fattispecie la rassegna Tersicore è un evento degno dell'inclusione, soprattutto in tema di terrorismo e paura. A questo proposito il direttore artistico Daniele Cipriani ha voluto lanciare un segnale a tutto il mondo coreutico per costruire un fronte comune proprio contro la paura ed il terrore dominante.
Ci sono già troppi posti in questo mondo dove l'arte viene fatta tacere. Uscire e andare al teatro è anch’esso un modo per non dargliela vinta. L’arte può dare un contributo fondamentale a quell’espressività umana che è per noi d’importanza vitale e che proprio per questo si cerca col terrore di schiacciare. L’arte allarga il pensiero. Cogito ergo sum (penso dunque sono) diceva Renato Cartesio, ed è proprio il libero pensiero che si vuole cancellare per sempre; ma anche noi possiamo fare la nostra parte e contribuire a contrastare questo miserabile disegno.
Diamo un'occhiata alla programmazione di Tersicore
Paura che non appartiene alla cultura di danza ospitata nell'ambito della rassegna Tersicore, attraverso mondi così diversi e lontani tra loro eppure così uniti nello sforzo comune di scrivere una nuovissima pagina di grande danza internazionale. A cominciare dal Royal New Zealand Ballet Ballet, al suo debutto a Roma, diretto dallo scaligero Francesco Ventriglia intento a promuovere i coreografi neozelandesi Andrew Simmons e Neil Ieremia nel centesimo anniversario dell'impegno bellico della prima Guerra Mondiale. Il secondo appuntamento della rassegna Tersicore porterà alla ribalta un'insolita Tersicore per eccellenza, la meravigliosa Svetlana Zakharova, in scena all'Auditorium Conciliazione di Roma il 21 e 22 dicembre. In questa occasione l'etoile si esibirà al fianco del marito violinista Vadim Repin, interpretando insieme ruoli di assoluto valore per una magica miscellanea di violino e danza intitolata Pas de deux for Fingers and Toes. Qui Svetlana Zakharova sarà affiancata in scena da altre etoile russe quali Viaceslav Lopatin, Mikhail Lobukhin, Vladimir Vamava e Dmitri Zagrebin. Lo stesso Vadim Repin dirigerà l'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, fondata dal maestro Riccardo Muti nel 2004, formata da giovani strumentisti under 30 provenienti da tutte le regioni italiane. Il 2016 si aprirà con uno scintillante Gala, in scena il 23 e 24 gennaio, con Les Etoiles più brillanti del mondo. Nel cast Marianela Nuñez e Thiago Soares (Royal Ballet di Londra), Lucia Lacarra e Marlon Dino (Teatro dell’Opera di Monaco di Baviera), Iana Salenko e Marian Walter (Teatro dell’Opera di Berlino) con un programma ricco di virtuosismi assemblati sui più noti ed amati brani del repertorio classico. La rassegna Tersicore si chiuderà l’8 e 9 marzo con Voces Suite Flamenca dell’andalusa Sara Baras, che ne è coreografa ed interprete insieme alla sua compagnia. Celebre in tutto il mondo per essere una delle più rinomate e versatili esponenti del flamenco odierno, nota per la sua contagiosa energia e presenza scenica, con questo spettacolo la Baras ci racconta la storia del flamenco dalle origini ai giorni nostri.
Daniele Cipriani apre all'Auditorium Conciliazione con il Royal New Zealand Ballet di Francesco Ventriglia
Il merito principale volto al direttore artistico Daniele Cipriani va soprattutto per aver proposto la compagine di balletto neozelandese in Italia e riportato a casa il loro direttore e coreografo Francesco Ventriglia. Due piccioni con una fava, si direbbe, ma è giusto così. Diretto dal 2014 dall'ex scaligero, il Royal New Zealand Ballet è la più importante compagnia di danza neozelandese, con uno splendido repertorio capace di spaziare fra temi e atmosfere coreografiche diverse da più di sessant'anni a questa parte. A Roma ha presentato lo spettacolo A Passing Cloud (il titolo deriva dal nome della Nuova Zelanda in lingua maori, ovvero Terra dalla lunga nuvola bianca), da far scoprire agli spettatori i coreografi neozelandesi Andrew Simmons e Neil Ieremia, autori di coreografie in memoria del contributo del loro Paese alla Prima Guerra Mondiale, di cui ricorre il centenario, nonché apprezzare i già affermati Javier de Frutos e Andonis Foniadakis. Del venezuelano-londinese d'adozione Javier de Frutos è portata in scena Anatomy of a Passing Cloud, un omaggio del coreografo alla Nuova Zelanda; un energico viaggio alla scoperta dei colori, della gente e dei ritmi del Pacifico. La emozionante apertura corale, tratta dalla Passione secondo Matteo di Johann Sebastian Bach, è invece affidata al cretese Andonis Foniadakis, che vi scorge il contrasto tra l’ispirazione celeste e l’energia che affonda la sua potenza in terra.