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Danza: oggi la marionetta Petruska di Mikail Fokine e Igor Stravinskij compie 105 anni

Il 13 giugno 1911 al Theatre du Chatelet di Parigi debuttava il balletto in quattro scene Petruska, uno dei primi esperimenti della nuova danza del Novecento.
A cura di Massimiliano Craus
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Petruska
Petruska

Nel 1907 Mikail Fokine realizzò La Chopiniana per omaggiare il repertorio di balletto del secolo romantico, fino alla nuova edizione dello stesso titolo musicato da Frederic Chopin nel 1909 e ribattezzata Les Sylphides. Un'operazione artistica e culturale che il coreografo di San Pietroburgo aveva immaginato per chiudere i conti con il passato ottocentesco esaltandone il mito della silfide di Filippo Taglioni, il coreografo italiano padre del romanticismo di balletto sin dalla prima rappresentazione parigina de La Silfide del 1832. Un valzer di nomi e di titoli che ci aiuta ad introdurre il primo Novecento, in particolare il ventennio dei Ballets Russes di Sergeij Diaghilev e di tutto l'armamentario delle novità introdotte dai grandi personaggi di quel tempo.

Il coreografo Mikail Fokine, il compositore Igor Stravinskij e lo scenografo Alexandre Benois furono solo alcuni dei personaggi più noti dei Ballets Russes e lavorarono a Petruska riprendendo l'opera Balagan del poeta russo Alexander Blok. La prima rappresentazione parigina di Petruska vide in scena Vaslav Nijinskij, Tamara Karsavina, Alexandr Orlov ed Enrico Cecchetti a riprova del massiccio investimento di Sergeij Diaghilev per scuotere le coscienze coreutiche del primo Novecento, riuscendoci con un titolo ed uno spartito che invece si attirò frettolosi e negativi giudizi di critica e pubblico. Evidentemente la partitura di Igor Stravinskij non poteva piacere al pubblico della danza, ancora così abituato alle dolci note di Piotr Ilich Ciaikovskij.

Eppure quel Petruska è ancora oggi considerato un capolavoro del primo Novecento, festeggiato con le centocinque candeline di questi giorni in tutto il mondo, rappresentato in ogni dove dalle maggiori compagini e ripreso nel tempo dai vari Nicholas Beriozoff, Sergej Grigorev, Aurel Milloss, Leonid Massine, Dimitri e Boris Romanoff, Giovanni Pratesi e Maurice Bejart.

Ecco in sintesi le quattro scene di Petruska

La stanza di Petruska
La stanza di Petruska

Le quattro scene di Petruska rappresentano uno squarcio delle feste tradizionali russe, ambientando la prima scena a Mosca alla vigilia della Quaresima. In una piazza qualsiasi, la festa viene interrotta dall'arrivo del Ciarlatano che porta con sé tre i burattini Petruska, il Moro e la Ballerina. Questi all'improvviso si animano, sorprendono l'incredulo pubblico interpretando alcune danze russe e poi tornano nelle rispettive scatole. La seconda scena è ambientata nella stanza di Petruska, dove il protagonista passa il suo tempo a subire le angherie del Moro ed i continui rifiuti della Ballerina che, peraltro, inizia una relazione sentimentale proprio con il Moro. La terza scena ci mostra la lussuosa dimora del Moro che si atteggia a danzare con la Ballerina. Qui il bistrattato Petruska irrompe ed attacca il Moro, le prende di santa ragione ed abbandona mestamente la scena. Infine il duello, proprio nel mezzo della festa. Il Moro colpisce mortalmente Petruska al cospetto dell'impaurita folla. Intervengono finanche le forze dell'ordine, attirate dalle urla e dal gran trambusto, ed interrogano il Ciarlatano sull'accaduto. Da Petruska esce solo segatura e torna definitivamente la calma fin quando la notte innevata di Mosca ripropone il fantasma di Petruska minaccioso con il suo nefasto passato terreno.

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