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Danza: “I quattro temperamenti” di Balanchine e Hindemith compiono 70 anni

Il balletto concertante de “I quattro temperamenti” di George Balanchine compie oggi settant’anni in una miscellanea kantiana sui filosofi Aristotele, Ippocrate e Galeno.
A cura di Massimiliano Craus
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George Balanchine
George Balanchine

"I quattro temperamenti" è un balletto senza trama, tipico dei balanchiniani concertanti in cui le coreografie non si prefiggono di narrare alcunché ma contestualmente non si astraggono mai abbastanza. Qui entriamo nel novero dei titoli per pochi intenditori, almeno nella misura in cui lo spettatore si immagina di capire senza carpire la scena, i costumi e le musiche. La prima rappresentazione de "I quattro temperamenti" risale al 20 novembre del 1946 alla Central High School of Needle Trades di New York, sullo spartito del compositore tedesco Paul Hindemith, scene e costumi di Kurt Seligmann e luci di Jean Rosenthal. Questa è davvero una delle migliori opere di George Balanchine, così pregna delle tensioni e degli stati d'animo che più o meno apertamente Mister B ha voluto infondervi. Qui la partitura coreografica e compositiva è fondata ovviamente sui quattro temperamenti intrinseci nell'essere umano, descritti analiticamente da Emmanuel Kant in una miscellanea fisica, fisiologica e filosofica. L'illuminista tedesco, nonché padre della nascitura filosofia idealista, si rifaceva ai temperamenti già indagati in passato da Aristotele, Ippocrate e Galeno che avevano ben bene scandagliato la natura umana attraverso le tre anime del primo, i quattro umori del secondo ed il connubio di tutti gli elementi per Galeno che classificava l'uomo in melanconico, sanguigno, flemmatico e collerico. Il prevalere di uno di questi determinava dunque la peculiarità dell'individuo preso in esame, prima da Emmanuel Kant e poi da George Balanchine, evidentemente un coreografo d'altro spessore. Tanta filosofia a disposizione di Tersicore e di George Balanchine che non tralasciava nulla, figurarsi così tanta cultura ed altrettanta fortuna nel saperle fondere in un sol balletto in cinque parti. Così nacquero "I quattro temperamenti" di George Balanchine, balletto astratto ma non troppo.

Ecco i quattro temperamenti in cinque parti

Balanchine's Complete Stories of the Great Ballets
Balanchine's Complete Stories of the Great Ballets

Melanconico, sanguigno, flemmatico e collerico: ecco i quattro temperamenti che George Balanchine porta in scena sin da quel 1946 con i danzatori in calzamaglie ed un fondale neutro, in verità elementi scenici non nuovi nel repertorio di Mister B. Del resto il viaggio iniziatico del coreografico al di là dell'Atlantico ha da subito chiarito la portata del suo contributo alla danza statunitense con titoli che poi hanno scritto le pagine più significative della storia del repertorio del Novecento. Un George Balanchine così innovativo da rientrare di diritto nel novero dei personaggi più influenti al pari di Marius Petipa e Piotr Ilich Ciakovskij nell'Ottocento e Igor Stravinskij, Mikail Fokine e Vaslav Nijinskij nel suo ventesimo secolo. Nomi e cognomi che hanno rivoltato come un calzino la danza e le sue svariate accezioni, con titoli parsi sempre meno danzati e molto più concettuali e sopra le righe meramente coreutiche. Da qui la filosofica piattaforma sulla quale è stata montata l'operazione de "I quattro elementi", titolo capace come pochi di imporsi ben al di là del palcoscenico e delle sale-prova. E' per questo che ancora oggi George Balanchine è attuale e quanto mai onnipresente! E' per questo che il repertorio di Mister B. irrompe come nessun altro nelle corde più nascoste delle maggiori compagnie di balletto classico e danza contemporanea del mondo.

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