Danza: Bejart, Kylian e Balanchine per l’Accademia del Teatro Alla Scala di Milano
A fine anno accademico si fanno i conti con i consueti processi di valutazione ed autovalutazione, soprattutto in questi tempi dell'imperante Buona Scuola. E mentre i giovani talenti scaligeri scaldano i muscoli per ben figurare e salpare vero nuovi lidi coreutici, la direzione di Frederic Olivieri spulcia tra l'immenso repertorio a disposizione e mette in bella mostra i propri allievi con titoli griffati e nomi altisonanti. Non che ce ne fosse bisogno, per carità. Il Teatro Alla Scala di Milano e la rispettiva Accademia godono di fama e rispetto in tutto il mondo, sia per il corpo docenti che per le collaborazioni internazionali consolidate nel tempo. Eppure il francese Frederic Olivieri non ha voluto lesinare di ulteriori sforzi interpretativi i propri giovani, lanciandoli nell'Olimpo con coreografie che hanno scritto la storia del repertorio del Novecento. Eh sì, soprattutto perché i licenziati scaligeri sono ambitissimi qua è là per il nuovo e vecchio continente, per cui conviene dotarli sin da subito degli giusti strumenti interpretativi per il definitivo salto di qualità, alzando l'asticella fin oltre i grandi coreografi del passato e del presente.
La Presentation di Frederic Olivieri, direttore della Scuola di Ballo scaligera da dieci anni
Ex direttore della compagnia di balletto del Teatro Alla Scala di Milano, Frederic Olivieri è divenuto nel 2003 direttore dell'intero Dipartimento Danza del Massimo meneghino, assumendo poi nel 2006 la direzione dell'Accademia fino al decimo anniversario di quest'anno. Per l'occasione, la Presentation di nome e di fatto dello spettacolo è proprio a cura del direttore Frederic Olivieri, capace di allestire una coreografia di stampo squisitamente tecnico per gli allievi dell'Accademia con le musiche del compositore austriaco Carl Czerny. Da qui prende corpo il repertorio d'autore, con uno degli assoli più significativi di Maurice Bejart. Preparato ad hoc nel 1976 per Luciana Savignano, Luna è stato vestito su misura per la grande etoile milanese sull'Adagio del Concerto per violino in mi maggiore di Johann Sebastian Bach. Oltre all'interpretazione di Luciana Savignano, si ricorda la memorabile Luna di Sylvie Guillem, stavolta ripresa per l'occasione scaligera dall'assistente di Maurice Bejart al Ballet du XX Siecle Piotr Nardelli. Senza dimenticare Un ballo di Jiri Kylian, geniaccio ceco del repertorio del Novecento ormai più attento alle nuove tecnologie ed al cinema. Ci resta però del sommo coreografo e direttore del Nederlands Dans Theater un immane repertorio disponibile, proprio come quello concepito per i vari pas de deux de Un ballo per la compagnia giovanile olandese, ripresa in questi giorni all'Accademia del Teatro Alla Scala dai fidatissimi Shirley Esseboom ed Ivan Dubrueil. In attesa della chiusura dei due capolavori di Mister B, quell'immenso George Balanchine che ha dettato le regole della danza del Novecento ed oltre. I titoli de La Tarantella e Theme and Variations appartengono di fatto al © The George Balanchine Trust ma sono stati concessi all'Accademia scaligera con la supervisione di Patricia Neary. La Tarantella fu ispirata dalla Grande Tarantella Opera 67 del compositore americano Louis Moreau Gottschalk mentre Theme and Variations calza a pennello sul movimento finale della Suite Numero 3 per orchestra in sol maggiore Opera 55 del compositore russo Piotr Ilich Ciaikovskij.
