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Daniele Finzi Pasca spiega “La verita” in scena a Napoli (INTERVISTA)

Dall’8 al 13 dicembre sarà in scena al Teatro Bellini di Napoli lo spettacolo “La Verità” di Daniele Finzi Pasca, attore, regista e coreografo svizzero tra i più apprezzati al mondo. Dalle collaborazioni con il Cirque Éloize e il Cirque du Soleil alla cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Torino e Sochi, fino agli allestimenti al Teatro Mariinsky di San Pietroburgo di “Aida” e “Requiem” di Verdi e al Teatro di San Carlo con “Pagliacci” e prossimamente “Carmen”. Gli spettacoli di Finzi Pasca sono una sintesi molto elaborata che parte dal circo per arrivare fino all’opera lirica, passando per la danza, il teatro acrobatico, la giocoleria e la prosa.
A cura di Andrea Esposito
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Dall’8 al 13 dicembre sarà in scena al Teatro Bellini di Napoli lo spettacolo “La Verità” di Daniele Finzi Pasca. Si tratta di un evento da non perdere non solo per gli appassionati di teatro tout-court ma per tutti quelli che hanno interesse per le arti performative: dalla danza, al circo, alle arti visive. Gli spettacoli di Finzi Pasca sono, infatti, una sintesi molto elaborata di un lungo percorso artistico che parte dal circo per arrivare fino all’opera lirica, passando per la danza, il teatro acrobatico, la giocoleria e la prosa. Lo abbiamo raggiunto al telefono in Svizzera per farci raccontare, in anteprima, alcune curiosità sullo spettacolo che vedremo in scena dalla prossima settimana.

Chi è Daniele Finzi Pasca?

Daniele Finzi Pasca è un attore, regista e coreografo svizzero nato a Lugano nel 1964. Ha quindi da poco superato i cinquant’anni. Viene da una famiglia di fotografi, lo erano sia il padre, sia il nonno che il bisnonno. Inizia da ragazzo come ginnasta ma ben presto si avvicina al mondo del circo. A vent’anni parte per l’India dove svolge attività di volontariato per i malati terminali. Ritornato in Svizzera fonda la sua prima compagnia, Teatro Sunil, con cui mette a punto una personale visione di teatro circo, frutto della fusione di danza e clowneria, chiamato “teatro della carezza”. Lo spettacolo più rappresentativo però della compagnia Sunil è un monologo, “Icaro”, scritto da Finzi Pasca durante un periodo di detenzione scontato per obiezione di coscienza. “Icaro” è idealmente pensato per un solo spettatore ed è interpretato dallo stesso Finzi Pasca e recitato in sei lingue. Lo spettacolo ha fatto il giro del mondo con più di 700 rappresentazioni. “Rituale”, “Viaggio al Confine”, “Dialoghi col Sonno”, “Percossi Obbligati”, “Giacobbe”, “1337”, “Aitestas” e “Visitatio”, sono alcuni dei titoli più conosciuti della compagnia. Negli anni 2000 Finzi Pasca ha poi lavorato sia con il Cirque Éloize (“Nomade – La nuit, le ciel est plus grand”, 2002 e “Rain – Comme une pluie dans tes yeux”, 2003) che con il Cirque du Soleil per cui ha realizzato lo spettacolo “Corteo” (2005) visto da oltre tre milioni di spettatori. Nel 2009 fonda con Julie Hamelin la “Inlevitas”, una nuova compagnia con cui realizza progetti di opera, teatro acrobatico e cinema. Dal 2010 in poi lavora molto in Russia sia per il Chekhov International Theatre Festival di Mosca che per il Mariinsky Theatre di San Pietroburgo per cui ha fino ad oggi portato in scena l’”Aida” e “Requiem” di Giuseppe Verdi e i “Carmina Burana”. Nel 2011 lavora a Napoli al Teatro di San Carlo dove mette in scena “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo. Ha inoltre scritto e diretto la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Torino del 2006 e la cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici e quella di apertura dei Giochi Paralimpici di Sochi, in Russia nel 2014. Nel 2011 ha fondato la compagnia Finzi Pasca in cui sono confluite sia l’esperienza del Teatro Sunil sia quella della compagnia Inlevitas. La prima produzione della neonata compagnia è proprio lo spettacolo “La Verità”.

“La Verità”, lo spettacolo

Nel 2012 Daniele Finzi Pasca e la sua compagnia realizzano “La Verità”, uno spettacolo che fonde acrobazia, danza e musica, che ha debuttato in prima mondiale nel gennaio 2013 a Montreal, in Canada e da allora è in tournée mondiale. Una delle prime suggestioni da cui ha preso forma il progetto è legata ad un simpatico e straordinario aneddoto che lo stesso regista ci ha raccontato nella nostra intervista: "Era il periodo di Natale del 2010, mi trovano a Montreal con mia moglie e mentre stiamo preparando la cena mi chiama un amico e mi parla di un progetto. Una Fondazione d’Arte ha ritrovato all'interno di un baule un telone dipinto da Salvador Dalí a New York negli anni quaranta. La Fondazione vorrebbe propormi di utilizzarlo in uno spettacolo". C'è poi un susseguirsi di immagini e storie a cui lo spettacolo si ispira tra cui per esempio: "Una distesa di fiori gialli, personaggi bendati, velati, come le statue di Giuseppe Sanmartino nella cappella di San Severo a Napoli. Il velare – prosegue Finzi Pasca-  è uno degli aspetti che usiamo come metafora del clown, dell'attore che interpreta un personaggio come fosse uno sciamano e che può rivelare certi aspetti dell'animo umano… senza dubbio la magia della Cappella Sansevero è per noi un referente profondo nella costruzione dei personaggi…". Abbiamo inoltre chiesto a Finzi Pasca che rapporto ha con Napoli, città in cui ha già lavorato per una produzione con il Teatro San Carlo: "Ci sono città in cui si rimane ammaliati e in cui è piacevole tornare perché si è costruito qualcosa, una rete di amicizie, in cui si sta bene perché si è stati bene prima. Per me Napoli è come Montevideo, Città del Messico, Montreal, New York, sono tutte città in cui mi piace sapere che tornerò l'anno successivo, lì ho molti amici, ci sono artisti di Napoli che adoro, per cui per noi venire è un po' lavoro e un po' vacanza insieme".

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