Damiano David parla dei Maneskin e di Born With a broken heart dice: “Non parla di Giorgia Soleri”

Damiano David, voce dei Maneskin che ha cominciato anche una fortunata carriera solista che lo ha portato a pubblicare canzoni di successo come Silverlines e Born with a broken heart, oltre alla cover di Nothing breaks like heart, ha rilasciato un'intervista a Music Connection in cui parla del successo ottenuto coi Maneskin ma anche di come il suo ultimo singolo non abbia riferimenti alla sua ex Giorgia Soleri. Il cantante, che ha vinto il festival di Sanremo e successivamente l'Eurovision Song Contest con Zitti e buoni, ma che ha raggiunto il successo globale con Beggin' e I wanna be your slave tra le altre, è salito sul palco dell'Ariston, poche settimane fa, per cantare la sua ultima canzone e rendere omaggio a Lucio Dalla con una versione molto intima di "Felicità".
A chi è dedicata Born with a broken heart
Nell'intervista al magazine americano, Damiano racconta, ovviamente, la scelta di intraprendere la carriera solista, ma spiega anche come Born with a broken heart non sia dedicata alla sua ex, Giorgia Soleri: "Non voglio che la gente si confonda, perché la mia prima relazione [con Soleri, ndr] è stata pubblica in Italia, e non parlo mai di questa ragazza, con cui sono stato per sei anni. Non ho niente contro di lei. Lo sto spiegando meglio per il mio pubblico italiano – chiarisce il cantante -. Ma comunque, c'è stata un'altra relazione [dopo la rottura con Soleri, ndr] che è stata un'esperienza molto brutta per molte ragioni diverse. Qualcosa si è rotto in me, ecco cosa è successo".
L'incontro con Dove Cameron
È stato a questo punto che nella sua vita è entrata Dove: "Ringrazio Dio che la fede abbia messo Dove sul mio cammino. All'inizio ho davvero lottato, perché mi sentivo molto carente quando lei era estremamente aperta e sincera nel farmi capire i suoi sentimenti per me. Tenevo i miei sentimenti il più possibile, perché non mi fidavo di me stesso – spiega David -. Non volevo essere uno stronzo o usarla come ripiego. È una persona fantastica, perché ha gestito la mia onestà e mi ha davvero accolto e aiutato a guarire. Ora è la persona più importante della mia vita. Quindi, è stata una serata dei VMA molto, molto fortunata [nel 2023] quando ci siamo incontrati, quando ero calvo e biondo".

Dove Cameron su Born with a broken heart
E parlando di come Cameron – che ha appena pubblicato la canzone Too Much, subito dopo la presenza a Sanremo a fianco del compagno e del cognato – ha accolto questo brano dedicato a lei, scherza, dicendo che inizialmente era stata molto tranquilla e gli aveva detto "Bella canzone", ma successivamente lei aveva ammesso: "‘Quando hai suonato quella canzone per me, sono impazzita. Pensavo che mi avresti lasciata!'. Stavo solo cercando di essere onesto. Forse sono stato un po' troppo onesto. Ma ho imparato che niente di buono deriva mai dalla disonestà". Damiano e Dove Cameron fanno coppia da un paio di anni, visto che si conosciuti nel settembre 2023, proprio agli MTV Music Awards, appunto.
Damiano e il successo improvviso coi Maneskin
Ma nell'intervista, Damiano David ha parlato pure dei Maneskin – che in molti si chiedono se esistano ancora come band – e del loro successo velocissimo, improvviso e inaspettato:
Siamo diventati estremamente famosi e abbiamo ottenuto molti successi. Abbiamo persino vinto premi che di solito non appartengono ad artisti stranieri. È stato fantastico. Ma lavoravo così tanto che non mi rendevo nemmeno conto che mi stavo trascurando. Non mi sono accorto fino a quando non è stato troppo tardi che in realtà stavo diventando triste, che stavo perdendo entusiasmo, che dove eravamo arrivati non era più adatto alle mie esigenze. Ho insistito il più possibile, finché non sono entrato in questa modalità di lavoro in cui non pensi davvero in modo creativo. Mi sentivo davvero perso e a volte un po' come un robot. Non era colpa di nessuno se non mia, perché non ho mai detto di no a niente. Non ero in grado di fare la mia valutazione su ciò che stava accadendo. Ero così distratto che non mi vedevo nemmeno ammalato.
Damiano spiega anche come abbia scelto di fare quest'album solista molto presto, rispetto all'esplosione della band, nonostante a livello di marketing non fosse la cosa migliore: "Da un punto di vista di marketing, è un po' "sbagliato" fare questo. Ma sto il più possibile lontano dal pensiero ‘strategico' e ‘di marketing'. Non è il mio lavoro, e se me ne carico il peso sulle spalle, diventa insopportabile. Non lo faccio per soldi, numeri o cose del genere". Nei giorni scorsi, inoltre, il cantante si è anche speso pubblicamente per supportare Lucio Corsi all'Eurovision: "Tutti uniti per supportarlo" ha twittato.