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Dall’inciucio in dialetto napoletano all’inciucio politico dei nostri giorni

‘Inciucio’ è una parola che ricorre spesso quando si parla di accordi fra forze politiche. Nasce nel dialetto napoletano con un significato del tutto diverso, e passa alla politica in occasione di una vicenda che coinvolge Massimo D’Alema e Silvio Berlusconi.
A cura di Giorgio Moretti
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Propriamente l'inciucio (o'nciucio), parola del dialetto napoletano, ha il significato principale di ‘pettegolezzo'. Il verbo ‘inciuciare' infatti ha un'origine onomatopeica e riproduce il suono di un parlare fitto a bassa voce. Non se ne distinguono le parole, nemmeno le sillabe, ma solo le leggere affricazioni di un ciù-ciù: ‘nciuciare. 

Ora, questo suggestivo significato imperniato sul chiacchiericcio ha avuto in sorte un'estensione impropria e inattesa, determinata da quello che sarebbe passato alla storia come il ‘Patto della crostata'.
Nel giugno del '97 Massimo D'Alema, allora segretario dei DS, avrebbe infatti stretto un accordo con Silvio Berlusconi (durante una cena a casa di Gianni Letta, alla fine della quale sua moglie servì appunto la crostata eponima del patto) per far incagliare una prossima legge di regolamentazione delle frequenze televisive che lo avrebbe costretto a disfarsi di Rete 4 e avrebbe minato il valore di Mediaset. Durante certe interviste D'Alema bollò ricostruzioni di questo tipo come ‘inciuci', cioè appropriatamente chiacchiericci, pettegolezzi privi di fondamento.

Ma ‘inciucio' non era un termine noto alla platea nazionale. E dato che in questa sua prima uscita alla ribalta veniva accostato al sospetto di un accordo sottobanco, paradossalmente l'inciucio non si estese nell'uso comune col significato corretto e inteso da D'Alema, ma proprio significando un accordo informale e volentieri occulto fra forze politiche avverse, per la spartizione del potere. Il suo significato non resta il pettegolezzo, ma diventa l'oggetto del pettegolezzo! Un tipo di stortura semantica che vediamo coinvolgere le parole straniere: quando non si sa bene il significato di una parola è facile prendere fischi per fiaschi.

Resta vero che questa parola, specie se si tiene conto della gravità di ciò che esprime, ha comunque un tono leggero, morbido, perfino ridanciano, e decisamente meno duro di quello di sinonimi o di locuzioni di significato analogo (patti occulti, intrallazzi, collusioni, complicità). Forse proprio per questo è tanto piaciuta, perché mantiene un tono di biasimo più popolare che sussiegoso. Inoltre è un concetto che, come testimoniamo senza sforzo in questo periodo, si presta molto bene ad essere stumentalizzato: Giolitti diceva "Per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano", e analogamente possiamo dire che in politica gli amici stringono alleanze per un bene superiore, i nemici, per il proprio tornaconto, fanno inciuci.

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Nato nel 1989, fiorentino. Giurista e scrittore gioviale. Co-fondatore del sito “Una parola al giorno”, dal 2010 faccio divulgazione linguistica online. Con Edoardo Lombardi Vallauri ho pubblicato il libro “Parole di giornata” (Il Mulino, 2015).
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