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Da Picasso a Monet, ritrovate altre 60 opere d’arte del “tesoro di Hitler”

I capolavori sono stati ritrovati nella casa di Salisburgo di Cornelius Gurlitt, l’81enne che aveva nascosto a Monaco oltre 1500 opere razziate all’epoca del nazionalsocialismo. Tra le nuove tele ci sarebbe un Picasso, dei Monet e dei Renoir.
A cura di Susanna Picone
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Uno dei dipinti della collezione di Gurlitt a Monaco.
Uno dei dipinti della collezione di Gurlitt a Monaco.

Pablo Picasso, Claude Monet e Pierre-Auguste Renoir. Ci sarebbero anche queste firme tra i 60 capolavori ritrovati nella casa di Salisburgo, in Austria, di Cornelius Gurlitt. Si tratta dell’81enne che aveva nascosto a Monaco oltre un migliaio di opere d’arte razziate all’epoca del nazismo. Opere d’arte di cui fu data notizia del ritrovamento lo scorso novembre e a cui adesso si aggiungono le ulteriori 60 tele. Il tesoro di Hitler potrebbe essere dunque ancora più vasto di quanto si immaginasse finora.  Nella casa di Monaco fu ritrovato uno spettacolare tesoro dal valore di oltre un miliardo di euro: c’erano tra le altre opere di Chagall, Klee e Matisse che erano state per lo più saccheggiate dai nazisti e raccolte dal padre di Gurlitt, noto mercante d’arte di Dresda, nel corso della seconda guerra mondiale.

Le opere messe in sicurezza – Ma quello di Monaco non sarebbe stato l’unico nascondiglio dato che le autorità hanno ora ritrovato il nuovo tesoro a Salisburgo. È stato un portavoce del collezionista ad aver reso noto della presenza dei 60 capolavori nella casa austriaca di Gurlitt, che si trova in custodia dalla fine del 2013: lo ha scritto oggi lo Spiegel online, citando Stephan Holzinger, che ha detto che le 60 opere d’arte sono state visionate e messe in sicurezza.

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