Da Matisse a Picasso, trovate centinaia di opere confiscate dai nazisti
Un sensazionale ritrovamento potrebbe sconvolgere il mondo dell'arte, o comunque cambiare il suo corso. Circa 1500 opere riferite ad artisti come Picasso, matisse, Chagall, Kokoschka, Marc, Beckmann, Nolde e Klee sono state ritrovate all'interno di un appartamento di Monaco di Baviera. Il valore della collezione, complessivamente, si aggira attorno al miliardo di euro e il proprietario dell'abitazione, secondo le anticipazione del giornale Focus, avrebbe fondamentalmente vissuto sino ad ora grazie ai proventi della vendita di alcune di queste opere. Si tratta di Cornelius Gurlitt, figlio del gallerista Hildebrand. Le informazioni sono trapelate solo ora, ma il sequestro della collezione era già avvenuto nel 2011, un silenzio motivato dalla volontà di non compromettere le indagini.
I numerosi misteri inerenti alla questione sono relativi all'origine di questa collezione, a come ne sia venuto in possesso il gallerista Hildebrand, membro di una famiglia di esperti d'arte e musicisti, morto nella metà degli anni '50, che lasciò di fatto tutto a suo figlio Cornelius, riuscito ad assicurarsi una vita più che tranquilla vendendo alcuni dei quadri segretamente. La questione è che almeno 300 tra le opere ritrovate rientrano in quelle che i Nazisti definirono "degenerate" e confiscate ai collezionisti ebrei durante le rappresaglie. E il gallerista, appunto, sulla base di alcune ricostruzioni ancora poco definite, avrebbe acquistato le opere a cavallo degli anni '30 e '40.
Gurlitt viene scoperto, malauguratamente per lui, solo nel 2011, quando per puro caso subisce una perquisizione da parte delle forze dell'ordine mentre era di ritorno dalla Svizzera a Monca, con ingenti somme di denaro. Fu da quel momento che le indagini si allargarono, per tentare di intuire da dove provenissero quelle risorse. Le opere degenerate restano un mistero ancora tutto da scoprire. Gli esperti, sino a questo momento, sono stati in grado di catalogare circa 300 di queste opere, ma nascoste ovunque, nelle cantine come nelle casseforti delle banche svizzere, potrebbero esserci ancora molti esemplari ancora non ritrovati.