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Da “Madame Bovary” a “Colazione da Tiffany”: cinque indimenticabili donne della letteratura

Emma, Holly e Ines sono solo alcune delle protagoniste di importanti romanzi che attraverso le loro storie hanno parlato delle donne. Ecco cinque indimenticabili personaggi femminili nella letteratura.
A cura di Federica D'Alfonso
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Audrey Hepburn nel film tratto dal romanzo di Truman Capote, "Colazione da Tiffany"
Audrey Hepburn nel film tratto dal romanzo di Truman Capote, "Colazione da Tiffany"

La letteratura è piena di personaggi femminili affascinanti. A seconda delle epoche storiche, ognuna ha incarnato un particolare tipo di ideale, solitamente controcorrente rispetto alla società. È così per l'eroina di “Orgoglio e Pregiudizio”, il capolavoro di Jane Austen, e fu così secoli dopo per la protagonista di “Colazione da Tiffany” di Truman Capote, portata sul grande schermo da un'altra grande icona femminile. Molti sono i personaggi, più o meno conosciuti, che hanno raccontato attraverso la propria voce e le proprie vicende, l'universo femminile in tutta la sua complessità: ecco cinque personaggi letterari femminili indimenticabili.

Lizzy, da “Orgoglio e pregiudizio”

Jane Austen (1775-1817)
Jane Austen (1775-1817)

Sensibile, razionale e ferma, la personalità di Lizzy muove le fila del racconto basato sulla tormentata storia d'amore e odio con Mr. Darcy: accecata dal pregiudizio, dirà di aver conosciuto davvero se stessa soltanto quando l'ostile, orgoglioso e duro Darcy gli rivelerà i suoi veri sentimenti. Elizabeth Bennett, eroina di “Orgoglio e Pregiudizio”, spicca fra i numerosi personaggi nati dalla penna di Jane Austen per la caparbietà, l'intelligenza e la forza con la quale vive la propria vicenda: una caparbietà che però alla fine cederà, di fronte al meno pregiudizioso dei sentimenti: l'amore.

Tutti possono dare il via liberamente a un sentimento e l'inclinazione verso qualcuno è più che naturale, ma sono pochi coloro che hanno abbastanza cuore da innamorarsi veramente senza alcun incoraggiamento. Nove volte su dieci una donna farebbe meglio a mostrare più simpatia di quella che prova.

Emma Bovary, la donna di Flaubert

Jennifer Jones interpreta Madame Bovary nell'omonimo film di Vincente Minnelli (1949)
Jennifer Jones interpreta Madame Bovary nell'omonimo film di Vincente Minnelli (1949)

La protagonista del romanzo di Flaubert è probabilmente la donna più famosa della letteratura: un personaggio volutamente controverso, pieno di contraddizioni irrisolte ed irrisolvibili. Emma è una giovane ragazza di campagna sposata con l'ufficiale sanitario Charles Bovary. Il matrimonio, lungi dal liberarla dalla realtà monotona e asfissiante in cui era cresciuta, le causa ulteriore infelicità e dolore: la donna riesce a trovare sollievo soltanto nella lettura di racconti romantici e melensi, e nell'amore adultero di altri uomini. Ha diversi amanti, ma in nessuna delle sue relazioni trova la realizzazione di quei sogni d'amore che legge ossessivamente nei libri: il suo desiderio di romanticismo, di emozioni sempre nuove e di lusso non possono essere soddisfatti da un solo uomo. Probabilmente, da nessun uomo. Ma l'adulterio è l'unico mezzo che Emma ha per esercitare l'illusorio potere sul proprio destino.

Ma una donna ha continui impedimenti. A un tempo inerte e cedevole, ha contro di sé le debolezze della carne e la sottomissione alle leggi. La sua volontà, come il velo del suo cappello tenuto da un cordoncino, palpita a tutti i venti, c'è sempre un desiderio che trascina, e una convenienza che trattiene.

Eleonora Pimentel Fonseca: fra letteratura e storia

Eleonora Pimentel Fonseca (1752-1799)
Eleonora Pimentel Fonseca (1752-1799)

Ne “Il resto di niente” Enzo Striano dà voce ad una delle figure storiche più affascinanti di sempre: Eleonora Pimentel Fonseca, una delle prime donne giornaliste ed eroina della Repubblica Napoletana del 1799. Pur essendo una figura storica realmente esistita, ricordata per la sua intensa attività letteraria sul “Monitore Napoletano”, è solo trasformandosi in personaggio letterario che “Lenòr” sembra tirare fuori la sua vera voce: una voce di donna indomabile ma fragile al tempo stesso, desiderosa d'indipendenza ma pur sempre avvinta dai legami con la propria famiglia e la propria condizione. Il ritratto di Striano è lucido, storicamente fondato, ma ancor più veritiero della storia stessa: come solo la grande letteratura sa essere.

Inès de Suarez: un guerriero col cuore di donna

Inès Suarez dipinta da José Pereira, Museo Historico Nacional, Santiago de Chile
Inès Suarez dipinta da José Pereira, Museo Historico Nacional, Santiago de Chile

Di nuovo un personaggio storico, stavolta meno noto. Si tratta di Inès de Suarez, combattente spagnola in Sud America all'epoca della conquista del Cile. Storia e leggenda in questo caso si fondono creando un personaggio unico, distante dalla storia pur rimanendo fedele ai fatti: Isabel Allende, con la maestria che la contraddistingue, nel romanzo "Inès dell'anima mia" riesce ad oltrepassare i confini del documentarismo storico per entrare nel cuore e nell'anima di Inès. Nata in Spagna, Inès intraprende la lunga traversata oceanica per cercare suo marito, partito per le Americhe insieme ai conquistadores. In Perù Inès conosce l'amore, e insieme ad esso trova la spinta per concretizzare qualcosa che dentro di lei era sopito: il coraggio, l'essere donna al di sopra di tutto, conservando il proprio ruolo di compagna e madre, ma diventando, allo stesso tempo, una guerriera.

Holly, la vera protagonista di “Colazione da Tiffany”

Audrey Hepburn in "Colazione da Tiffany" (1961)
Audrey Hepburn in "Colazione da Tiffany" (1961)

Holly Golightly è divenuta celeberrima con il volto di Audrey Hepburn, ma la protagonista del romanzo “Colazione da Tiffany” di Truman Capote è molto diversa da quella che appare sullo schermo, e lo stesso Capote denunciò più volte la diversità della Holly del grande schermo da quella uscita dalla sua fantasia. Una donna sensuale, meno “ingenua” di quella portata al cinema dalla Hepburn, che vive una vita sregolata, fatta di alcol e amori pericolosi, nella perenne ricerca del suo “posto nel mondo”: un posto che Capote non ci permette di sapere se verrà effettivamente trovato.

È convinta di tutte le idiozie in cui crede. Impossibile dissuaderla. Io ci ho provato, con le lacrime agli occhi. Provateci, qualche volta. Fatevi dire da lei qualcuna delle cose in cui crede. E intendiamoci bene" continuò, "mi è simpatica, la ragazzina. È simpatica a tutti, ma c'è anche moltissima gente che non la può sopportare. A me è simpatica. È simpatica davvero, la ragazzina. Sono sensibile, io, ecco perché. Bisogna essere sensibili per apprezzarla, bisogna avere una vena di poeta. Ma voglio dirvi la verità. Potete farvi a pezzi per lei, e lei vi servirà merda su un piatto.

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