Da Caravaggio a Velázquez: i capolavori delle Collezioni Reali di Spagna in mostra a Roma
Il prossimo 14 aprile inaugura presso le Scuderie del Quirinale di Roma la mostra “Da Caravaggio a Bernini. Capolavori del Seicento italiano nelle Collezioni Reali di Spagna”: un'esposizione che, per la prima volta, ricostruisce una tradizione artistica lunga secoli nata dallo scambio, politico ma soprattutto culturale, avvenuto fra Italia a Spagna a partire dal XVII secolo. Grazie alla collaborazione con il fondo del Patrimonio Nacional, fino al 30 luglio saranno visibili al pubblico alcuni fra i più bei capolavori di Caravaggio, Bernini e Velàzquez.
L'arte italiana in Spagna
Nel 1865 la regina Isabella II rinuncia alla proprietà personale dei beni ereditati dai propri antenati e ne cede la gestione allo Stato, dando così vita ad una delle collezioni d'arte più ricche e prestigiose d'Europa, dichiarata appunto Patrimonio Nacional. La mostra, a cura di Gonzalo Redín Michaus, propone una ricca selezione di dipinti e sculture provenienti proprio da questo importante fondo collezionistico, ricostruendo i legami culturali e artistici fra la corte spagnola e gli stati italiani a partire dal Seicento.
Una lunga storia politica e culturale lega il nostro paese alla Spagna: a partire dal XVI secolo i sovrani asburgici furono i protagonisti indiscussi delle vicende italiane, soprattutto grazie ai possedimenti del Viceregno di Napoli e dello Stato di Milano. Numerosissimi furono i doni diplomatici da parte dei signori italiani, e ancor di più gli artisti che su commissione degli stessi sovrani di Spagna realizzarono alcuni dei più grandi capolavori del Barocco e del Manierismo. La mostra allestita presso le Scuderie del Quirinale è la prima esposizione che ripercorre in modo compiuto e documentato questa lunga tradizione dei rapporti fra Spagna e Italia.
Fra le opere spiccano “Lot e le figlie” del Guercino e “La conversione di Saulo” di Guido Reni, oltre al magnifico “Crocifisso” del Bernini proveniente dal Monastero di San Lorenzo del Escorial. Molte delle opere in mostra vennero acquisite dagli ambasciatori presso la corte pontificia e Napoli, come testimoniato da uno dei capolavori esposti: la “Salomé” di Caravaggio, dipinta nel 1609 e acquistata da Carlo III per essere inserita nella sua collezione privata.
Ma l'esposizione mette in luce anche la profonda influenza che l'arte italiana ebbe sui maestri spagnoli del Seicento, come José de Ribera, del quale saranno esposte ben cinque opere fra le quali “Giacobbe e il gregge di Labano”, o Velàzquez, di cui si potrà ammirare la “Tunica di Giuseppe” dipinta nel 1630.