Così scompare Severino: la commovente poesia di Massimo Cacciari per il filosofo scomparso
Il filosofo per eccellenza, nascosto al mondo, presente nel mondo. Era questo Emanuele Severino, 90 anni, morto il 17 gennaio a Brescia, dopo una malattia che negli ultimi tempi lo aveva costretto in un letto d'ospedale. Anche se i suoi familiari e più cari amici già sapevano, mentre la notizia si diffondeva silenziosamente di bocca in bocca, di redazione in redazione, la notizia è stata data soltanto l'altro giorno. Da quel momento sono fioccati i primi ricordi del filosofo che ebbe tra i suoi allievi il futuro cardinale Angelo Scola, e Umberto Galimberti.
La poesia di Massimo Cacciari per Emanuele Severino
Non era stato suo allievo, invece, Massimo Cacciari, che però di Severino era grande amico. Motivo per cui ieri, sul quotidiano Repubblica, sono apparsi i pochi e commoventi versi, una poesia omaggio di un altro importante filosofo, come Cacciari, per il grande Severino:
Così scompare Severino –
a noi dice di aprire gli occhi a quella Gioia
che già in sé questa esistenza rivela
se comprendi come essa non è il Tutto
ma saldamente al Tutto si collega,
necessità col Tutto la armonizza
e col nome di eterno sai chiamarla
Cacciari ricorda Severino: "Ci siamo visti l'ultima volta in estate"
Nell'articolo apparso sul quotidiano Repubblica, il filosofo veneto, ex sindaco di Venezia, ha ricordato l'amico Emanuele Severino morto pochi giorni prima con un bell'articolo, denso di riflessioni e aneddoti. Non ultimo, l'incontro dell'estate scorsa tra i due, in occasione della giornata in suo onore dell'Accademia e dei Collegi di Pavia, prestigioso riconoscimento per il filosofo scomparso. "Ho visto Severino per l'ultima volta all'inizio della scorsa estate" scrive Massimo Cacciari. "Mai avrei immaginato sarebbe stata l'ultima. Ora ricordo in lacrime la prima cinquant'anni fa. Non ero suo allievo; avevo incontrato il suo pensiero leggendo Marx e Heidegger."