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Cos’è la X Mas e perché Montesano è stato cacciato da Ballando con le stelle per una maglia

Enrico Montesano è stato cacciato da Ballando con le stelle per aver indossato una maglia che inneggiava alla Decima Mas, ma che cos’è?
A cura di Francesco Raiola
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Ha fatto scalpore la maglia della Decima Mas che Enrico Montesano ha indossato nelle prove di ballo che sono andate in onda durante l'ultima puntata di Ballando con le stelle e che hanno portato la Rai a eliminarlo quasi immediatamente. La mattina dopo la diretta dell'ultima puntata, Selvaggia Lucarelli, che del programma è una delle giurate, ha fatto notare come la maglia indossata da Montesano durante le prove inneggiasse alla X Mas, una divisione della Marina Militare italiana capitanata dal Principe Junio Valerio Borghese – che avrà un ruolo nefasto anche nel futuro dell'Italia repubblicana – che, a seguito dell'armistizio con gli Alleati, scelse di schierarsi al fianco dei Nazisti.

La maglia indossata da Montesano riportava il motto Memento Audere Semper che significa "Ricordarsi sempre di osare". Un motto ideato da D'Annunzio che si rifaceva all'acronimo di MAS, ovvero "la piccola e veloce imbarcazione munita di siluri che in italiano venne chiamata MAS, ossia Motoscafo antisommergibili o, come si legge in alcuni documenti dell’epoca, Motoscafo armato silurante. In qualche caso fu utilizzata anche la denominazione Motobarca armata Svan, in quanto questo tipo di unità veniva costruito dalla Società veneziana automobili nautiche" come la descrivono Jack Greene e Alessandro Massignani nel loro libro "Il principe nero. Junio Valerio Borghese e la X Mas".

Le flottiglie Mas, nate durante la Prima Guerra Mondiale divennero un fiore all'occhiello dell'Italia fascista, ebbero un ruolo importante sia durante la Seconda Guerra Mondiale e per motivi diversi dopo l'armistizio. Per comprendere il grado di importanza che avevano è interessante capire come si muovevano: "La X MAS e Borghese agivano sempre secondo procedure segrete, tenute nascoste anche ad altri servizi e organi italiani. Si trattava di una forma di antagonismo che vedeva da un lato una burocrazia istituzionale vecchia e dall’altro un’organizzazione segreta sorta dalla Seconda guerra mondiale, un genere di rivalità di cui si trovano esempi in qualsiasi studio sulle relazioni tra il Dipartimento di Stato americano e l’OSS (Office of Strategic Services), creato nel luglio 1942 dal presidente Franklin D. Roosevelt".

Il nome X Mas fu dato alla flotta nel 1941 dopo che il reparto speciale aveva conseguito poche vittorie e molte disfatte e Borghese, dopo essere stato responsabile del reparto subacqueo, ne assunse il comando a partire dal 1° maggio 1943, in sostituzione di Ernesto Forza e fu lui, quindi, a gestirla dopo l'armistizio: "L’ultima importante azione della X MAS ebbe luogo in agosto, un mese prima dell’armistizio". Per questo la Marina Militare, per esempio, ha nel proprio sito un capitolo dedicato alla Medaglia d'oro al Valor Militare assegnato alla X Flottiglia MAS: come si vede scorrendo la pagina, però, le operazioni premiate arrivano, appunto, fino all'agosto del 1943, perché da quel momento in poi la Mas si legò a Salò e alla Germania nazista. Dopo l'8 settembre ci fu un periodo di confusione per i militari italiani: "Ci furono anche unità navali e marinai che non vollero collaborare con gli Alleati e si sbandarono oppure si unirono ai tedeschi. La più famosa di queste ultime fu la X MAS del principe Valerio Borghese, il cui comando si trovava a La Spezia. Con i tedeschi Borghese raggiunse un accordo fondato sulla diretta cooperazione tra la flottiglia e il Terzo Reich" come si legge sempre nel libro di Greene e Massignani.

"Nella Repubblica operavano organizzazioni militari ufficiali, come la Guardia nazionale repubblicana (GNR), ricostituita da Renato Ricci con i resti della MVSN, della polizia dell’Africa italiana e di una parte dell’Arma dei carabinieri, con compiti di polizia interna e militare; era invece un corpo militare autonomo la Divisione fanteria di marina X, nota come X Mas, comandata dal capitano di fregata Junio Valerio Borghese” scrive lo storico del fascismo Emilio Gentile che continua spiegando: "Nel loro patriottismo prevaleva l’adesione fideistica al mito fascista della Grande Italia a cui dedicarsi interamente, anima e corpo. I giovanissimi militanti della RSI, come un diciassettenne milite della X Mas, combattevano per una «Italia risorta» che «marcia di nuovo verso la meta prefissa, con una ferrea volontà. Il sacrificio di lunghi anni non poteva infatti naufragare nel disonore in una maniera così indecorosa»”.

Insomma, da fiore all'occhiello della Marina Italiana, la X Mas divenne simbolo del fascismo e Borghese mito della destra eversiva del Paese: "Quando calò definitivamente il sipario sul conflitto mondiale, la X MAS continuò a esistere come prolifico vivaio di reclute per l’Internazionale nera, la rete paramilitare neofascista che varcò i confini nazionali e continentali per assumere molteplici e spesso violente forme" scrivono Greene e Massignani. Nonostante Borghese fosse ritenuto responsabile di ciò che avvenne dopo l'armistizio, scontò solo pochi giorni di carcere perché il suo anticomunismo era funzionale nello scenario post bellico. Come scrive lo storico Miguel Gotor parlando della strage di Portella della Ginestra: "La strage avvenne nei mesi in cui lo spionaggio americano presente in Italia, sotto la direzione di James Angleton, stava rinsaldando i suoi rapporti con le organizzazioni neofasciste dei reduci saloini e della X Mas di Junio Valerio Borghese con l’obiettivo di utilizzarli in funzione anticomunista, impaurito dal fatto che il Pci e il Psi avevano conseguito in modo imprevisto un buon risultato alle elezioni per l’assemblea costituente”. Successivamente, poi, Borghese fu uno dei responsabili del fallito tentato colpo di Stato nel 1970.

È per questo motivo, per quello che Borghese e la X Mas hanno rappresentato per la Storia dell'Italia che è inaccettabile che qualcuno, nel caso specifico Enrico Montesano – che si difende spiegando che la Rai sapeva della maglia -, abbia potuto indossare quella divisa, con quel motto che qualcuno, come Marcello Veneziani, ha voluto semplicemente legare a D'Annunzio, omettendo di dire, nel suo tweet in difesa dell'attore, che su quella maglia era ben visibile lo stemma della X Mas. Insomma, come successo per "Dio, Patria e famiglia", motto mazziniano che in Italia fu ripreso dai gerarchi fascisti diventandone un motto identitario, anche "Memento Audere Semper" si è legato non solo alla flotta Mas, ma alla X Mas, soprattutto quella post armistizio, quella che, quindi, scelse la Germania nazista, intentando una feroce battaglia antipartigiana.

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