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Cosa ci faceva un cacatua australiano in Sicilia, 400 anni prima che l’Australia fosse scoperta?

In un trattato di ornitologia e falconeria scritto da Federico II nel XIII secolo emerge la descrizione di un cacatua, tipico uccello dell’Australia, che però sarebbe stata scoperta ufficialmente solo 400 anni dopo. Com’è possibile, dunque, che l’imperatore svevo lo avesse ricevuto in dono in Sicilia tanti secoli prima?
A cura di Redazione Cultura
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Cresta giallastra, piumaggio bianco o grigio a seconda dei casi. Il Cacatua (Cacatua sulphurea) è un pappagallo originario dell’Australia, continente che è stato "scoperto" dagli Europei solo nel XVII secolo, se consideriamo tali i primi avvistamenti della flotta olandese. Anche se è opinione comune ritenere che l'Australia sia stata scoperta ancora più tardi, nel 1770, dal luogotenente (successivamente capitano) della Royal Navy James Cook.

Eppure qualcuno che dall'Europa sia andato in Australia e poi vi abbia fatto ritorno ben prima di questa data deve necessariamente esserci, se nel "De arte venandi cum avibus" (dal latino = Sull’arte della caccia con gli uccelli), un importante trattato di ornitologia e falconeria scritto da Federico II e oggi conservato presso la Biblioteca Vaticana, vi si trova la descrizione dettagliata con annessa figura stilizzata di un Cacatua. Per la precisione, al foglio 18v, stilizzata a fianco al testo e posta accanto ad un esemplare di airone.

Il "De arte venandi cum avibus" è considerata una delle opere scientifiche più significative del Medioevo ed è inoltre l’unica opera scritta personalmente dal sovrano, un trattato di ornitologia da cui emerge tutta la sua passione per l’arte della caccia e per gli uccelli. all'interno di quest'opera, secondo un gruppo composto da studiosi australiani e finlandesi, guidati da Heather Dalton della School of Historical and Philosophical Studies dell’Università di Melbourne, il dettaglio del Cacatua potrebbe costringere a rivedere lo sviluppo delle prime rotte commerciali nell’Europa medioevale. Dallo studio dei ricercatori, pubblicato sulla rivista Parergon, infatti, è stato dimostrato come il pappagallo fosse un dono del sultano egiziano al-Malik Muhammad al-Kamil a Federico II.

Com'è possibile, dunque, che il sultano egizio potesse far dono all'imperatore Federico II di quello strano ed esotico uccello? Questo accadeva perché anche la scoperta dell'Australia, come tutto il resto, viene datata seconda una visione "eurocentrica" della Storia. Ma la realtà è ben diversa. Piccole imbarcazioni navigavano tra le isole comprando e vendendo tessuti, pelli di animali ed animali vivi, prima di approdare in porti come Java, dove vendevano le merci a mercanti cinesi, persiani o arabi. Il che spiegherebbe la possibilità che un cacatua abbia raggiunto la Sicilia nel XII-XIII secolo dimostra che i mercanti che esercitavano il loro commercio nel nord dell’Australia, facevano parte di una fiorente rete che raggiungeva il Medio Oriente e l’Europa.

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