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Correggio e Parmigianino in mostra alle Scuderie del Quirinale

La prestigiosa mostra alle Scuderie del Quirinale “Correggio e Parmigianino. Arte a Parma nel Cinquecento”, sarà visitabile fino al 26 giugno. Una selezione di opere provenienti dai più importanti musei del mondo, celebra il Rinascimento italiano, attraverso i capolavori del Correggio e il Parmigianino, personalità che resero Parma capace di competere con le grandi capitali dell’arte italiana come Roma, Firenze e Venezia.
A cura di Silvia Buffo
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"Danae", capolavoro del Correggio.
"Danae", capolavoro del Correggio.

In mostra fino al 26 giugno a Roma alle Scuderie del Quirinale l'arte parmense del ‘500, esposti i capolavori di Antonio Allegri detto Il Correggio, (1489-1534) e Francesco Mazzola detto Il Parmigianino (1503-1540).  Opere straordinarie potranno essere ammirate, come la Schiava turca, Danae, Venere con Mercurio e Cupido, l'Antea,  ed ancora i ritratti, le immagini mitologiche, che illustrano la bellezza del Rinascimento parmense. In tutto 107 opere, di cui 19 dipinti di Correggio e 13 di Parmigianino, con un nucleo strepitoso di 63 disegni.

Oltre 100 opere tra dipinti e straordinari disegni, prestiti provenienti dai più importanti musei del mondo, inaugurano l'inedito confronto fra i due geni dell'arte, che ispirarono i movimenti pittorici fino ai secoli successivi. Giungono fino a Roma i capolavori dei due artisti, un'operazione immensa che è costata 1,4 milioni di euro e il valore assicurativo di queste opere sfiora il mezzo miliardo. Antonio Allegri, fu denominato il Correggio perché nativo della cittadina emiliana intorno al 1489, si formò poi artisticamente a Mantova con Mantegna, e presto divenne il più ambito pittore di quell'area.

L'"Autoritratto entro uno specchio convesso" del Parmigianino
L'"Autoritratto entro uno specchio convesso" del Parmigianino

Presenti i famosi cicli di affreschi, fra cui la cupola della Cattedrale, che il Parmigianino così denominato per le sue maniere e aspetto delicato, studiò con zelo, come si può dedurre da una sua bellissima replica del Correggio. L'iter espositivo è inaugurato da due tele monumentali dipinte quando aveva appena sedici anni per la Basilica di Santa Maria della Steccata a Parma per proseguire con un confronto serrato tra le opere di tema religioso e quelle mitologiche, arricchite dalla produzione di altri artisti coevi che si formarono guardando i due maestri.

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