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Covid 19

Il “deserto” di musei e siti archeologici ai tempi del Covid: Colosseo, Pompei e Uffizi vuoti

Nel complesso sono stati visitati da 16 milioni di persone l’anno scorso. In questi giorni di emergenza Coronavirus, i primi tre siti culturali del nostro Paese per numero di presenze, il Colosseo di Roma, le Galleria degli Uffizi di Firenze e il Parco Archeologico di Pompei, sono deserti e raccontano il tracollo del turismo in Italia.
A cura di Redazione Cultura
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Scene da un tracollo. Quello del turismo in Italia nel 2020. I primi tre siti culturali del nostro Paese per presenze nel 2019, Colosseo, Pompei e Uffizi, al solito luoghi ai cui ingressi è possibile osservare code più o meno infinite, sono vuoti. Pochi, pochissimi ingressi. Quasi nessuno. Il "deserto", così lo chiamano gli operatori alle biglietterie. Non sono chiusi ufficialmente, ma è come se lo fossero. La gente non si fida, ha paura, teme che la prescrizione del metro di distanza non possa essere sufficiente, né osservata, quindi non non si esce di casa. Meno che mai per una gita in luoghi solitamente affollati.

Le transenne senza fila al Colosseo

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Le immagini stanno facendo il giro del mondo. Quelle delle famose transenne all'esterno del Colosseo di Roma, solitamente grondanti folle di turisti internazionali, completamente deserte. Qualche turista sporadico si aggira con la mascherina, ma non molto di più. Nella Top 30 della classifica dei musei più visitati del 2019 in Italia, solo a gennaio scorso, parlavamo di un podio senza novità: sul gradino più alto di tutti, come sempre, c'era il Colosseo, con oltre 7,5 milioni di visitatori. Mentre oggi si contano poche centinaia di ingressi.

Il silenzio delle Gallerie degli Uffizi

La Galleria degli Uffizi, a Firenze
La Galleria degli Uffizi, a Firenze

Al secondo posto di quella classifica, sempre relativamente al 2019, c'erano le Gallerie degli Uffizi di Firenze, con quasi 4,4 milioni di ingressi. Secondo posto per il museo dei capolavori che in questi giorni, non trattandosi di un sito en plen air come il Parco Archeologico di Pompei e il Colosseo, sta pagando un dazio ancor più alto di tutti gli altri siti culturali italiani. Tra i corridoi solitamente affollati poche decine di persone. Ieri mattina il Cortile del Vasari era praticamente vuoto. I visitatori arrivano alla spicciolata e quasi increduli conquistano la biglietteria, senza il fastidio di ore di coda fuori dal portone degli Uffizi. Una sorta di Paradiso per il visitatore, se non ci fosse il contagio in atto a metter paura.

Pompei: il terzo sito italiano più visitato è vuoto

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Sul podio dei siti culturali italiani, al terzo poso, perennemente in crescita da quando il Grande progetto Pompei ha riqualificato gran parte del Parco archeologico, sarà difficile replicare i 4 milioni di visitatori per il sito campano. Da cui arrivano notizie di biglietterie semivuote, nonostante la attente misure cautelative di questi giorni che hanno portato alla chiusura di spazi come il Lupanare, dove poteva rendersi possibile assembramenti. Insomma, dalle immagini che stanno circolando in queste ore, pare proprio che musei e parchi archeologici siano i posti migliori dove evitare il contagio da nuovo Coronavirus nel nostro Paese.

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