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Consigli di lettura per la Giornata della Memoria 2023, storie e testimonianze della Shoah

Le ultime uscite in libreria che raccontano l’Olocausto attraverso storie, romanzi, testimonianze, racconti e riflessioni in occasione della Giornata della Memoria che ricorre il 27 gennaio di ogni anno e si celebra in tutto il mondo per commemorare le vittime della Shoah.
A cura di Cristina Somma
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l binari della ferrovia da cui centinaia di migliaia di persone furono dirette alle camere a gas per essere uccise, nell'ex campo di sterminio nazista di Auschwitz (LaPresse/AP Photo/Markus Schreiber)
l binari della ferrovia da cui centinaia di migliaia di persone furono dirette alle camere a gas per essere uccise, nell'ex campo di sterminio nazista di Auschwitz (LaPresse/AP Photo/Markus Schreiber)

La Giornata della Memoria ricorre ogni anno il 27 gennaio ed è stata stabilita per commemorare le vittime dell'Olocausto, lo sterminio degli ebrei messo in atto dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. La data scelta corrisponde al giorno della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz per merito dell'Armata Rossa. Un evento storico drammatico che ha coinvolto tutta l'umanità e ispirato artisti, scrittori, saggisti e uomini comuni. Tanti sono i libri che trattano di questo tema e molti sono gli autori che continuano a scriverne per evitare che le barbarie di quegli anni vengano replicate nel presente e nel futuro.

"Si può guardare avanti senza voltarsi indietro? Nel caso della Shoah? Metterci una pietra sopra? Dimenticare, riconciliarsi, perdonare? No", si chiede Walter Barberis nel suo libro "Storia senza perdono", edito da Giulio Einaudi. Barberis apre il suo libri citando Primo Levi, che di ‘memoria' e di Olocausto si è occupato per tutta la vita, essendo anche deportato. Poi prosegue con numerose riflessioni sull'importanza del ricordo, quello di cui ha parlato recentemente anche Liliana Segre, il quale rischia con il tempo di affievolirsi e non essere più stimolato. Questo che significa? Che potrebbero esserci dei corsi e ricorsi storici, oltre che il rischio che quelle atrocità possano tornare.

Walter Barberis - Storia senza perdono
Walter Barberis – Storia senza perdono

"La memoria della Shoah – ha scritto il saggista e scrittore Gabriele Nissim – non deve creare una divisione tra noi ebrei e gli altri esseri umani che hanno subito o subiscono genocidi". Lo racconta anche nel suo libro "Auschwitz non finisce mai", edito da Rizzoli, che nasce con lo scopo di guidare il lettore a indagare il meccanismo che porta alle atrocità di massa e ci ricorda che non esiste un male soprannaturale: l’orrore nasce da una precisa volontà e da decisioni concrete, che conducono gli uomini a sterminare altri uomini per interesse, pregiudizio o accecamento ideologico. Per prevenire nuovi genocidi, secondo Nassim, occorre dunque un’alleanza fra tutti gli esseri umani, fondata su un comandamento morale che ispiri l’azione dei singoli Stati come di organismi sovranazionali: mai più, a nessuno.

People arrive for commemorations at the Auschwitz Nazi death camp in Oswiecim, Poland, Monday, Jan. 27, 2020. Survivors of the Auschwitz-Birkenau death camp gathered for commemorations marking the 75th anniversary of the Soviet army's liberation of the camp, using the testimony of survivors to warn about the signs of rising anti-Semitism and hatred in the world today.(AP Photo/Czarek Sokolowski)
Auschwitz, Polonia, 2020. (LaPresse/AP Photo/Czarek Sokolowski)

Un approccio analitico quello di Nissim che può far riflettere, ma non immedesimare nella storia come un racconto personale di chi i campi di concentramento li ha vissuti davvero. Allora, chi preferisce una testimonianza diretta può affidarsi alla penna di Marta Ascoli che con la sua testimonianza asciutta e toccante  in "Auschwitz è di tutti", edito da Bur Rizzoli, racconta la sua esperienza in prima persona. Triestina, nasce nel 1926 da padre ebraico e madre cattolica, per questo viene arrestata e deportata ad Auschwitz a 17 anni. Viene sottoposta ai i lavori forzati e alle torture. Eppure resta aggrappata alla vita e nel 1945 riesce ad uscire viva dal lager, ma il lager non sarebbe mai uscito da lei. Decenni dopo decide di imprimere su carta le sue memorie e rilegarle in questo libro, poi tradotto anche in diverse lingue, che consentirà di far vivere il ricordo di Marta, morta a Trieste nel 2013, per sempre.

Un altro racconto autobiografico interessante che ripercorre gli anni nella guerra è "Il pane perduto" di Edith Bruck, edito da La nave di Teseo, vincitore del Premio Strega Giovani nel 2021 e del Premio Letterario Viareggio-Rèpaci 2021. Il libro ripercorre la memoria dell'autrice che racconta le sensazioni provate nel lager e il percorso successivo, quello alla ricerca di una vita ‘normale' confrontandosi con persone che quel trauma non l'hanno vissuto, fino ad arrivare a una storia d'amore intensa con un poeta e ai giorni d'oggi, con riflessioni sui rischi dell'ondata attuale xenofoba e sui dubbi riguardo Dio.

Edith Bruck - Il pane perduto
Edith Bruck – Il pane perduto

Se si vuole invece incorrere in una testimonianza personale non diretta e romanzata, la scelta giusta è "I fratelli Glass", il libro edito da Rizzoli, scritto da Hadley Freemann che indaga la misteriosa storia della sua famiglia attraverso un libro di memorie e i ricordi poco nitidi di sua nonna. Dopo la morte della stessa rinviene il manoscritto in una scatola piena di lettere e fotografie da cui parte per imbarcarsi in una ricerca più approfondita che la porterà agli archivi di Picasso a Parigi, in una fattoria dell’Auvergne, a Long Island, fino al punto zero del secolo scorso: Auschwitz. Torna indietro di 100 anni e s'interroga sul passato e le origini ebraiche della propria famiglia alla luce delle vite dei fratelli Glass: Alex, couturier di successo e poi gallerista d’arte, amico di Dior e Chagall, la cui fortuna cela ombre e ambiguità; Jacques, benvoluto da tutti ma nato sotto una cattiva stella, patriota al servizio del suo paese di adozione; Henri, ingegnere meticoloso, inventore di un dispositivo fondamentale per la resistenza nella Francia occupata; e infine la stessa Sala, intrappolata in un matrimonio infelice lontano dalla sua amata Europa. Dalle loro storie emergerà un affresco finora inedito del Novecento.

People arrive for commemorations at the Auschwitz Nazi death camp in Oswiecim, Poland, Monday, Jan. 27, 2020. Survivors of the Auschwitz-Birkenau death camp gathered for commemorations marking the 75th anniversary of the Soviet army's liberation of the camp, using the testimony of survivors to warn about the signs of rising anti-Semitism and hatred in the world today.(AP Photo/Czarek Sokolowski)
Sopravvissuti ai campi di stermino arrivano ad Auschwitz per celebrare il 75 anniversario della liberazione del campo, Poland, 27 gennaio 2020. (LaPresse/AP Photo/Czarek Sokolowski)

Per aver un quadro completo dell'Olocausto si può scegliere invece "L'impero della distruzione. Una storia dell’uccisione di massa nazista" di Alex J. Kay edito da Einaudi che cerca di spiegare per la prima volta i crimini nazisti e dimostra come le politiche di sterminio fossero cruciali per la strategia del regime per vincere la guerra e impossessarsi del mondo.

Mentre per scoprire l'altra faccia del tragico periodo che fu quello della seconda guerra mondiale e l'Olocausto sarebbe bene leggere "In quelle tenebre" di Gitta Sereny, edito da Adelphi, che racconta il caso di Franz Stangl, comandante di Treblinka, rivelando un'indagine che rompe il silenzio sugli antecedenti e l’organizzazione dei campi di sterminio, e sulle complicità che hanno aiutato molti responsabili a fuggire. Per approfondire le vicende della terribile fabbrica della morte nazista c'è un libro edito da Adelphi, chiamato "L'inferno di Treblinka", scritto da Vasilij Grossman, primo corrispondente di guerra dell'Armata Rossa. La sua testimonianza è un reportage uscito nel 1944 sulla rivista «Znamja».

Alex J. Kay - L'impero della distruzione. Una storia dell'uccisione di massa nazista.
Alex J. Kay – L'impero della distruzione. Una storia dell'uccisione di massa nazista.

Prezioso anche il contributo di Jan Karski che nel suo libro"La mia testimonianza davanti al mondo", edito da Adelphi, racconta di come è riuscito a infiltrarsi nel ghetto di Varsavia e nel campo di transito di Bełzec, uscendone vivo, per poi decidere di denunciare al mondo le atrocità commesse dai nazisti ai danni della nazione polacca e degli ebrei tutti. Porta la sua testimonianza a tutti gli uomini più grandi e potenti del mondo, compreso il presidente Roosvelt, ma per motivi politici il suo appello non viene accolto né considerato. Per questo motivo, nel 1944, decide di raccontarlo in questo libro.

Heda Margolius Kovály invece imprime su carta la sua esperienza e la racchiude in "Sotto una stella crudele", edito da Adelphi, dove racconta come è scampata alle persecuzioni dei due grandi regimi totalitari del Novecento. La temeraria donna infatti è riuscita a sopravvivere non solo all'Olocausto, ma anche alla dittatura comunista in Cecoslovacchia. Infine il diario di Masha Rolnikaite racchiuso nelle pagine del libro Devo raccontare, edito da Adelphi, scritto tra il 1941 e il 1945, proprio come quello di Anna Frank, con un'unica differenza: Rolnikaite è sopravvissuta.

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