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Conservare memoria e opera di Andrea Camilleri: nasce il Fondo dedicato allo scrittore siciliano

È nato a Roma il Fondo Andrea Camilleri, uno spazio in cui sono conservati materiali editi e inediti dello scrittore con l’idea di tutelare e rendere sempre più accessibile la sua eredità culturale.
A cura di Francesco Raiola
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Andrea Camilleri (foto di Gaspare Lo Presti)
Andrea Camilleri (foto di Gaspare Lo Presti)

Non solo autore dell'amatissimo Commissario Montalbano e dei tanti romanzi storici, ma Andrea Camilleri era regista teatrale e radiofonico, regista, intellettuale tout court, ben prima che il grande pubblico si accorgesse di lui e cominciasse a leggerlo e venerarlo per le sue pagine siciliane. Anni e anni di vita e lavoro, di appunti, inediti, corrispondenze, sceneggiature saranno conservate e rese disponibili a chiunque vorrà grazie al Fondo creato ad hoc dalla sua famiglia. È stato presentato a Roma, infatti, il Fondo Andrea Camilleri (che si trova a Roma, città di adozione di Andrea Camilleri, in via Filippo Corridoni, 21, alla presenza di Dario Franceschini, Ministro della Cultura, Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio, Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma, l’editore Antonio Sellerio e Marino Sinibaldi, Presidente del Centro per il libro e la lettura, alla presenza della famiglia dello scrittore.

Lo scorso dicembre, le figlie di Camilleri, Andreina e Mariolina, avevano ritrovato tanto materiale inedito del padre, faldoni di materiale originale che sono confluite proprio in questo Fondo che era stato pensato e ideato dallo stesso scrittore, prima della sua scomparsa. L'idea è quella di tutelare la sua eredità culturale, così da poter conservare e tramandare la conoscenza della sua opera e renderla materiale di studio e consultazione da parte di chiunque ne fosse interessato e "ampliare il campo dell’analisi storico-letteraria sull’opera di Camilleri con nuove fonti di studio e nuovi strumenti di ricerca, ma anche e soprattutto come spazio fisico dove promuovere iniziative rivolte al pubblico e alla collettività". Nasce così questo archivio al cui interno è presente tantissimo materiale conservato, negli anni, nelle sue abitazioni e nello studio oltre che nei suoi tanti luoghi di lavoro: materiale che negli anni si era accumulato in faldoni, scatole, fascicoli oltre a libri, riviste, fotografie, materiale audiovisivo che è stato organizzato e suddiviso in sezioni.

Fondo Andrea Camilleri (foto studio SDB architettura)
Fondo Andrea Camilleri (foto studio SDB architettura)

Il Fondo, infatti si compone di varie sezioni: quello con gli scritti inediti (come poesie e racconti), le regie teatrali a partire dai primi anni ’50 di autori italiani ed europei (Pirandello, Giacosa, Betti, Fabbri, Bracco, Campanile, Strindberg, Cocteau, Adamov, Beckett e Ionesco), i saggi delle sue classi di regia all’Accademia d’Arte Drammatica "Silvio d’Amico" negli anni ’80; il lavoro in Rai come regista della programmazione radiofonica quotidiana dei contenuti di prosa, caratterizzato da significative scelte personali e da un forte interesse per la sperimentazione; le sceneggiature e le produzioni televisive, sempre in Rai, negli anni dei grandi sceneggiati, dal Commissario Maigret al Tenente Sheridan, ad altri lavori meno noti realizzati con autori di primo piano). Nell'archivio si trovano tante chicche come gli scambi di lettere con artisti come Silvio d’Amico, Eduardo De Filippo, Elio Vittorini, Francesco Pavolini, Primo Levi, Jean Genet.

L'editore storico dello scrittore, Antonio Sellerio ci ha tenuto a sottolineare che "sebbene il grande pubblico abbia incontrato lo straordinario scrittore solo nel 1998 quando stava per compiere i tre quarti di secolo, Andrea Camilleri non è spuntato all’improvviso come un fungo. Il Maestro era da oltre 50 anni poeta, regista e insegnante di teatro ai massimi livelli, perfettamente inserito nel mondo della cultura italiana. Quanto ha letto, scritto, diretto, sperimentato, conosciuto e creato in quei cinquant’anni costituisce l’humus che ha nutrito il suo straordinario talento di romanziere, i mattoni con cui ha edificato la meravigliosa cattedrale che è la sua opera letteraria. I materiali conservati in questo Fondo, adesso a disposizione di studiosi e appassionati, testimoniano tra l’altro gli incontri, le relazioni, ma più in generale un incredibile percorso di cui solo pochi fino a oggi erano a conoscenza". Il MInistrop della Cultura Dario Franceschini ha voluto condividere un ricordo personale: "Porterò sempre con me le bellissime chiacchierate in casa sua, di letteratura e di politica, sempre con grande passione e forza critica. Nella testa aveva un universo, un mare infinito".

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