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Concorso funzionari Mibact, fra errori e polemiche

Il prossimo 26 luglio si terrà il concorso per archivisti e bibliotecari indetto dal Mibact, ma alle preselezioni i quiz sono sulla storia dell’arte a Roma. Sembra una presa in giro e l’indignazione corre sul web.
A cura di Silvia Buffo
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Ad innescare un'avvelenatissima polemica non è stato il dato di fatto che il concorso presentasse quesiti quasi tutti di storia dell'arte ma che fossero palesemente grotteschi e straripanti di errori. Ma c'è di più. Oltre il danno, infatti, la beffa: risposte multiple sbagliate e tutte senza soluzione. A creare indignazione questa volta non è la consueta consapevolezza sulla stratosferica sproporzione tra i migliaia di laureati che affronteranno il concorso del 26 luglio e gli effettivi 500 posti per i futuri funzionari del Mibact. Questa volta ad indignare non è solo il dato numerico che esclude del tutto posti di lavoro in regioni come la Campania, la Calabria e la Puglia ed che sia ormai risaputo già da molti mesi che tante biblioteche hanno addirittura tagliato gli organi tecnici di competenza come è stato stabilito ufficialmente dal Mibact. Purtroppo non è solo questo a creare indignazione e polemiche.

Oltre il limite del paradosso, le preselezioni sono una ‘barzelletta'

Ebbene sì, il limite del paradosso si è spinto ben più oltre, dal web emerge l'assurdo scenario delle preselezioni dei canditati, potendo attingere alle banche dati, ci si imbatte in "Nozioni generali sul patrimonio culturale" e cosa viene fuori ad una prima analisi? Domande quasi esclusivamente di storia dell'arte, nessun quiz sulle scienze archivistiche e bibliotecarie. E se non è questo un paradosso in un concorso per funzionari di biblioteca.

La parola "archivio" ricorre 6 volte su 1400 domande, eppure è un concorso per archivisti e bibliotecari

Si dà più spazio all'arte di Roma piuttosto che a competenze strettamente legate all'ambito tecnico di archiviazione. La domanda di preselezione numero 70 è già virale nel web, questa volta non per spassosità ma per legittima indignazione davanti ad un quesito così incredibile: "L'opera "All'amico Lucio" dello scultore catanese Carmine Susinni, esposta anche all'Expo di Milano lungo il decumano, ritrae Lucio Dalla: A: in piedi con il clarinetto; B: che parla con un gatto; C: seduto su una panchina". E come mettere in dubbio che tale quiz detti i parametri di competenza sul nostro patrimonio culturale?

Come in una lotteria si pescano assurdità casuali nei quiz delle preselezioni

Non vale la pena citarli ad uno ad uno, ci si avvelena, davanti ad una presa in giro simile, come quando sono stati formulati dei quiz relativi a mostre d'arte a cui avrebbero potuto rispondere probabilmente solo i curatori. Tra i più assurdi questo: "Quale di queste opere di Caravaggio non venne esposta nel 1995-6 nei Musei Capitolini alla Mostra "La natura morta al tempo di Caravaggio"? A: Canestra di frutta della Pinacoteca Ambrosiana di Milano; B: Bacchino malato della Galleria Borghese di Roma; C: Ragazzo morso dal ramarro della Fondazione Longhi di Firenze". Una domanda assolutamente irrilevante, cui potrebbero rispondere forse solo i curatori della mostra. Dove è finito il rispetto per gli studiosi e per chi è in cerca di un lavoro? Il rispetto, stando a questa revisione algebrica delle preselezioni, non è minimamente contemplato, così come il buon senso, di onestà intellettuale neanche a parlarne.

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