Concerto Capodanno di Vienna, dopo 74 anni bandita la marcia “nazista”
Il consueto appuntamento con il Concerto di Capodanno a Vienna non sarà più così consueto. Colpo di scena agli inizi del 2020. Così Vienna cambia "Marcia", viene sostituita dopo 74 anni la famosa composizione che omaggia Radetzky perché, secondo i Wiener, quel brano è nazista. O meglio, bisogna cambiarne i toni, eliminandone i toni marziali e ritornare alla versione originale. Una delle più famose marce, simbolo del Capodanno in tutto il mondo, cambia "arrangiamento" per evitare di incappare nell'accusa di filonazismo. Di questi tempi poi.
Eppure, per 74 anni, quella marcia, così arrangiata, è stata lì, senza che a nessuno saltasse in mente di modificarne i connotati. Il che rischia di generare un pasticcio. Il famosissimo brano, scritto nel 1848 da Johann Strauss senior, in onore del conte Radetzky, vincitore a Custoza sull’esercito piemontese, è dal 1946 il pilastro del concerto di Capodanno a Vienna. La chiusura su cui stappare la bottiglia migliore e festeggiare tutti insieme, al ritmo del famoso battimani, l'arrivo del nuovo anno.
Eppure quest’anno, per espressa intesa tra il direttore Andris Nelsons e i Wiener Philharmonike, la Marcia suonerà diversa. Una nuova versione più vicina all’originale di Strauss senior, privata dell'arrangiamento marziale realizzato nel 1932 da Leopold Weninger, compositore iscritto dal 1932 al partito nazista, autore di marce e canti di battaglia per le SA e di un inno dedicato a Hitler dal titolo Dio salvi il Führer. La nuova versione tiene conto anche della tradizione orale di alcuni esecutori storici che l’avevano suonata con lo stesso Strauss. In questa forma rivisitata la Marcia entrerà definitivamente nel nostro repertorio.