Con Outdoor Urban Art Festival, Roma è una wonderful city!
È il più grande festival romano di arte urbana ed è pronto per la sua quarta edizione: dal 6 al 14 settembre Outdoor Urban Art Festival colorerà, rinnoverà e ravviverà diversi luoghi della città, coinvolgendo, come sempre, un pubblico vasto e vario.
Momo, Borondo, Sam3, Herbert Baglione, Kid Acne, o ancora Brus, Zedz, JB Rock, sono solo alcuni dei nomi coinvolti nelle edizioni precedenti, che ci fanno intendere il grosso calibro di questa manifestazione. Sin dalla prima edizione, nel 2010, artisti internazionali di fama e livello altissimo sono stati chiamati a realizzare i loro interventi murali sugli edifici e per le strade di Roma. I quartieri interessati, Ostiense, Garbatella e San Paolo, sono diventati il cuore pulsante della Urban Art romana, riqualificati e trasformati da aree industriali dismesse e abbandonate a tappe immancabili di un tour di Street Art. Grazie ad Outdoor e a NUfactory, agenzia organizzatrice del festival, persino il Time ha parlato del “Rome’s graffiti boom” e di come la città sia diventata uno dei nuovi centri internazionali del graffitismo, lasciando esprimere e accogliendo le vivaci spinte di una fervente cultura underground.
Outdoor 2013 inaugura il 6 settembre con un opening act in piazza Brin, nel quartiere Garbatella, e per quasi 10 giorni animerà la città fino al closing act del 14 settembre presso il Teatro Palladium. In programma ci sono happening, dipinti murali, installazioni, incontri, dibattiti, mostre, tutto all’insegna dell’outdoor, nel senso che si tratterà di forme d’arte legate agli interventi nello spazio pubblico, aperto e condiviso dalla cittadinanza, che riguardano non solo graffiti, ma anche architettura, fotografia e cinema. I nomi degli artisti invitati quest’anno sono ancora segreti, ma, stando a quanto accaduto negli anni scorsi, possiamo tenere alte le nostre aspettative.
“Piattaforma aperta a ciò che ruota attorno alla Urban Art, con lo scopo di offrire un momento di riflessione sul ruolo che l’arte ha nel territorio e su come questa possa costituire una risorsa per lo sviluppo dello stesso”, Outdoor esclama “What a wonderful city”, titolo dell’edizione 2013: invita a guardare le trasformazioni avvenute in città grazie agli interventi artistici e al contempo mette in campo nuovi mezzi e nuove azioni per attuare altre appassionanti metamorfosi.
Il successo riscosso dai graffiti, a differenza dei lavori da museo, da galleria o da collezione, non del tutto è quantificabile, eppure è palese che questa forma d’espressione ha un seguito enorme che comprende diverse fasce d’età e soprattutto differenti livelli culturali. Vale a dire che essa, per essere compresa e apprezzata, non richiede conoscenze pregresse, particolari studi o una specifica predisposizione all’arte. D’altro canto, è nella natura stessa della Street Art, come forma d’arte pubblica e quasi “obbligatoria”, il parlare ad un pubblico ampio e vario. Le ragioni di questo successo risiedono quindi nel suo essere comunicativa, d’impatto, popolare, generalmente figurativa e di facile interpretazione. Priva di quell’“aura da museo” che forse risulta impegnativa, la Street Art ha invece un che di ribelle che appassiona molti, ma, sopra ogni altra cosa, essa è espressione metropolitana della contemporaneità.
L’Arte Urbana è infatti una voce del vocabolario multiforme e costantemente aggiornato delle metropoli. Come spiega la curatrice di Outdoor, Antonella Di Lullo, essa “ha la capacità di fermare e rallentare la vita metropolitana”, creando tracce, interferenze, disturbi visivi che finiscono per essere inglobati felicemente nel territorio e nella quotidianità. Le azioni di Outdoor promuovono queste interferenze, facendo sì che i luoghi segnati diventino produttori di esperienze culturali e lo spazio urbano da funzionale risulti anche emozionale.
Calendario alla mano, non ci resta che aspettare il 6 settembre, quando Outdoor a Roma potrà “lasciare l’ennesima traccia”.