Come nasce il fenomeno Geolier: dai video dei rap nella cameretta al primo singolo P’ Secondigliano
C'è stato un tempo in cui l'assioma Geolier-rap non era così ben decifrato, non era legato a un fenomeno musicale che negli ultimi 6 anni ha, evidentemente, cambiato la geografia del rap italiano. C'è stato un tempo infatti, in cui YouTube, e successivamente TikTok, avevano nel loro enorme catalogo di video alcune chicche del giovane autore napoletano classe 2001. E forse risalendo proprio a quei video, anno 2012, potremmo riuscire a comprendere meglio quanto quest'evoluzione che l'ha portato quasi a vincere il Festival di Sanremo 2024, con alle spalle l'album più venduto del 2023, sia stata naturale.
Un esperimento con la macchina del tempo che ci riporta a un periodo tra il 2012 e il 2013, quando il rapper, appena 11enne, pubblicava i suoi primi freestyle in rete. Il suo pseudonimo, Manu Beat, ripetuto all'inizio delle strofe, quasi come fossimo tornati alle gare di freestyle al 2thebeat o al Tecniche Perfette. Da tappeto musicale, uno dei brani più celebri della discografia rap: Int' O' Rione dei Co'Sang. Si può intravedere già dal primo video l'attitudine di Geolier: non è una percezione data dalla tecnica degli incastri, ma dalle immagini che restituisce. Tutto questo con la spensieratezza di un ragazzino che si approccia a un gruppo guida per la sua formazione musicale: su quello stesso beat ci ritornerà 10 anni più tardi, in Dove Volano le Aquile di Luché, nella traccia Over'.
Ma non sono solo i Co'Sang ad affascinarlo, come dirà negli anni. Negli altri due freestyle (per adesso) reperibili in rete, il primo in cameretta e il secondo in strada, si riescono a scorgere alcuni elementi di Clementino e Rocco Hunt. Infatti, in quegli anni esce Spiraglio di periferia, primo ep del cantante salernitano, in cui viene contenuta O' mar e o' sol, prodotta da Fabio Musta e in collaborazione con Clementino. Nei freestyle in cameretta è facile accorgersi di elementi come "Fratellin'" o "Spacch e vetrin'", ma soprattutto gli incastri del rapper di origini avellinesi, che proprio in quegli anni sarà tra i vertici del freestyle italiano con Ensi e Kiave, ma soprattutto farà parte del progetto Rapstar con Fabri Fibra.
Un universo musicale che si appoggerà anche ad alcuni capisaldi statunitensi dell'epoca: una prova sarà la produzione di The Real Slim Shady di Eminem, contenuta in The Marshall Mathers LP, che verrà utilizzata nel secondo freestyle in cameretta. È uno dei brani più popolari di Eminem arrivato in Italia e lo testimoniano anche la sua partecipazione al Festival di Sanremo nel 2001 e la trasposizione cinematografica in Natale in India, in cui uno dei personaggi, interpretato da Enzo Salvi, Vomito, rappresenta proprio il suo alter-ego. Negli anni, come rivelerà anche nelle interviste a Fanpage.it, uno tra i suoi modelli diventerà 50 Cent.
E in questo enorme contenitore che è YouTube, che potrebbe ancora nascondere registrazioni di Geolier, adesso sconosciute, che prendono forma due aspetti molto legati alla sua carriera. Da una parte, YouTube conterrà negli anni un numero incredibile di leak dei suoi brani, uno degli aspetti su cui ancora il giovane rapper non sembra aver trovato una quadra, come ha rivelato anche nell'intervista a Fanpage.it per l'uscita de Il Coraggio dei bambini: "A me fa male, sinceramente. È un dolore a cui non pensi, giustifichi quei leak dicendo: Non sarebbe entrato nel disco o erano solo provini. Però fa male, perché quel pezzo fa parte di me: se non è uscito nel disco è perché non doveva uscire".
Dall'altra parte, YouTube è stato anche il primo "palco" virtuale, in cui la combinazione con Nicola Siciliano in P' Secondigliano, ora in tendenza su TikTok, ha cambiato poi i suoi giorni futuri. Ma se nei freestyle c'era ancora la spensieratezza di un gioco in cameretta, i video in rete che mostrano le prime foto con l'altro autore campano, i primi concerti, i primi singoli, mostrano la totale trasformazione di Geolier. Poi arriverà Emanuele, il successo del disco d'esordio e forse lì, nei primi mesi del 2020, ci sono i primi momenti in cui Geolier si proietta già sul palco di Sanremo, anche se lontano anni luce dalle dinamiche di quell'evento.
Sono i primi giorni dell'ultimo Festival di Sanremo pre-pandemia, quello vinto da Diodato con Fai Rumore e Geolier viene intervistato, sia sullo stato della musica italiana al Festival, ma soprattutto su una sua eventuale partecipazione. Una domanda, quasi di cortesia della giornalista, sembra il manifesto di ciò che sarebbe accaduto 4 anni dopo, quando a dividerlo dalla vittoria finale del Festival di Sanremo, è solo Angelina Mango con La noia. Il cantante rispose: "Ne ho parlato prima con Chiumma: non è un sogno, è un obiettivo. Lavorando ci arriverò sicuramente". Geolier ci aveva indicato già dove guardare, prima ancora di prendersi quel palco.