Colosseo, ricostruite le antiche stazioni della Via Crucis: storia e culto s’intrecciano
Oltre due millenni di storia avvolgono il Colosseo, uno dei monumenti più famosi al mondo. Una storia pagana, almeno nelle origini, che nei secoli si è intrecciata con quella del cristianesimo e della Chiesa: non è un caso dunque che in questi giorni, in occasione della Pasqua, l’Anfiteatro Flavio sia tornato a far parlare di sé.
È stata infatti ricollocata nel perimetro dell’anfiteatro, dopo decenni di oblio, una delle 14 edicole “sacre” che segnalavano le stazioni della Via Crucis. Un team di archeologi e scienziati ha lavorato per ricomporre, con frammenti originali di marmo, l’opera, che dal 15 aprile resta in esposizione permanente all'interno del monumento.
Un contributo importante, che arricchisce la già ricchissima storia del Colosseo e che giunge in un anno in cui il famoso monumento è al centro dell’attenzione del mondo scientifico e non solo: la ricollocazione dell’edicola rientra infatti nel progetto espositivo della mostra “Colosseo. Un’icona”, inaugurata l’8 marzo e aperta fino al 7 gennaio 2018. Ai reperti archeologici riportati alla luce in secoli di scavi, si aggiunge ora un ulteriore tassello che racconta il ruolo dell’anfiteatro quale centro culturale e cultuale della Roma non solo antica, ma anche di quella più “recente”.
È infatti nel Settecento che si rintracciano i primi segni di un uso esplicitamente religioso del Colosseo: fu papa Benedetto XIV ad ordinare la costruzione delle famose edicole, in occasione del Giubileo del 1750. Durante l’occupazione napoleonica le piccole stazioni vennero rimosse, per poi essere smontate e integrate con altri elementi interni al Colosseo: sono proprio questi frammenti, oggi ricostruiti e integrati con le parti mancanti, che hanno permesso al team di specialisti di far rivivere la lunga tradizione sacra all’interno dell’Anfiteatro Flavio.
Il Colosseo, sincretismo religioso e culturale
Ma la storia “religiosa” del Colosseo è molto più antica. Fin dall'epoca rinascimentale esso venne riscoperto non soltanto quale simbolo di una storia antichissima, ma anche come luogo “sacro” per eccellenza: luogo del martirio dei primi cristiani, l’anfiteatro per tutto il Quattrocento fu teatro di numerose rappresentazioni sacre organizzate dalle confraternite religiose della città.
La mostra racconta anche tutto questo: le origini e la storia di un mito senza tempo, che nel corso dei secoli ha mutato le sue funzioni ma è sempre rimasto al centro della storia e della cultura italiana. La tradizionale Via Crucis che ogni anno ripercorre la Via Sacra e arriva fino al suggestivo scenario del Colosseo ha origini antichissime, riscoperte dopo secoli di oblio alla fine degli anni Cinquanta da papa Giovanni XXIII e successivamente nel 1965 da Paolo VI.