Colosseo, bando internazionale per il nuovo direttore: avrà uno stipendio da 145mila euro
Il bando internazionale per il nuovo direttore-manager del Parco Archeologico del Colosseo è online sul sito del Mibact. L'incarico del vincitore durerà quattro anni, per uno stipendio da 145 mila euro annui, più eventuali premi di produzione fino a un tetto massimo di 35 mila euro. Le candidature dovranno pervenire entro il 14 aprile. Successivamente, una commissione ministeriale composta da 5 membri prenderà in esame i dossier di candidatura, dando priorità e quei curricula che dimostreranno esperienza nella tutela e nella valorizzazione di parti del nostro patrimonio culturale in cui siano state sviluppate competenze che potranno risultare utili nella gestione del Parco Archeologico del Colosseo.
Entro il 30 giugno di quest'anno, quindi, è atteso il nome del nuovo direttore, che avrà un incarico da manager nella gestione del sito, così come previsto dalla riforma del sistema museale nazionale. Il ministro Dario Franceschini ha commentato con soddisfazione la pubblicazione del bando internazionale:
Siamo all’ultimo, più prezioso tassello della riforma del sistema museale nazionale. L’importanza e la fama del Colosseo assicureranno vasta eco internazionale al bando e la partecipazione al concorso di alte professionalità.
Il Parco Archeologico del Colosseo, nato per decreto ministeriale, copre una superficie di circa 80 ettari e ricomprende, oltre al Colosseo, l’Anfiteatro Flavio, il Palatino, il Foro e la Domus Aurea. Le risorse economiche per il sostentamento di questo enorme colosso archeologico sarà fornito da una quota del 30% sui ricavi dei biglietti d'ingresso al Colosseo, poco oltre i 10 milioni di euro l'anno. Qualche settimana fa, dopo l'annuncio del ministro, sull'istituzione del Parco, si è animato un dibattito relativamente all'opportunità o meno di procedere a una modifica così sostanziale della città di Roma. Anche l'assessore alla cultura del Comune di Roma, Luca Bergamo, si è dichiarato contrario, ricordando come Roma non debba però diventare parco giochi dell'antichità. Il rischio c'è e a risentirne potrebbero essere i cittadini che non vogliono fare i turisti, ma che vogliono vivere la propria città a pieno che già è complicata e faticosa per mille altre questioni.