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Claudia Vago, il fund raising è il futuro del giornalismo? (INTERVISTA)

Al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia abbiamo intervistato Claudio vago, alias tigella, blogger che nelle prossime settimane si trasferirà negli States per raccontarci il fenomeno Occupy.
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Tigella-perugia

Durante i 5 giorni del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia abbiamo incontrato tantissimi esponenti del "giornalismo tradizionale", da Massimo Giannini a Filippo Facci, nonché direttori di importanti testate online come Luca Sofri e Peter Gomez, ma anche blogger influenti come Massimo Mantellini ed Alessandro Gilioli e "tweetstar" come Claudia Vago, alias tigella. Con lei abbiamo parlato innnanzitutto del suo prossimo progetto, seguire il movimento Occupy negli States, in un momento particolarmente importante, con il "ritorno nelle piazze dopo la pausa di riflessione invernale". In particolare, "fra il 18 ed il 21 maggio si protesterà contro il vertice del G8 (spostato da Chicago a Camp David) e contro il verice della NATO, con la partecipazione anche delle associazioni pacifiste". Una iniziativa nata in Rete e cresciuta grazie all'intervento e alla partecipazione degli utenti della Rete: "Un finanziamento arrivato in tempo quasi record, avevo voglia di sperimentare una formula nuova […] che in qualche modo mi consentisse di capire se la reputazione che si conquista lavorando sul web si potesse tradurre in una forma di supporto economico, che non so se possa essere sistematico o solo applicato ad eventi estemporanei come questo".

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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