Classicità e bellezza in mostra a Napoli: al Museo Archeologico i capolavori di Antonio Canova
Sarà nel nome di Canova l’importante gemellaggio annunciato fra il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e l’Hermitage di San Pietroburgo: nel marzo del 2019 il museo italiano ospiterà una mostra dedicata al grande artista, con capolavori unici provenienti dalla Russia. Fra questi il magnifico gruppo scultoreo delle Tre Grazie, emblema del Neoclassicismo. Tutto questo mentre in terra russa si prepara un’esposizione dedicata a Pompei.
Canova torna a Napoli: la mostra al MANN
Non è un caso che Antonio Canova torni in Italia e in particolare a Napoli: qui l’artista veneto trascorse alcuni mesi ammirando i capolavori della collezione Farnese allora ospitati nella Reggia di Capodimonte, e rimase particolarmente colpito dalla bellezza della Cappella Sansevero e del Cristo Velato. Ma fu soprattutto l’incontro con le antichità di Pompei ed Ercolano a lasciare in lui il segno più profondo che determinerà, negli anni a seguire, il suo avvicinamento alle ispirazioni neoclassiche.
Un rapporto molto particolare dunque con la città partenopea, che a distanza di più di due secoli si ripropone attraverso i suoi maggiori capolavori: l’esposizione a lui dedicata e dal titolo “Canova e l’antico” ospiterà ben sei opere fra cui l’illustre gruppo scultoreo delle “Tre Grazie”. Un esempio unico di bellezza e armonia che Canova realizzò in due versioni fra il 1812 e il 1817: la prima di queste è proprio quella che arriverà a Napoli dall’Hermitage, che lo scultore realizzò in onore di Giuseppina di Beauharnais, prima moglie di Napoleone I.
Insieme al celebre marmo che ritrae le figlie di Zeus giungeranno a Napoli altre cinque opere, fra cui La Danzatrice, il Genio della morte, l’Amorino alato e l’altrettanto famoso capolavoro ispirato ad Amore e Psiche. Ma dall’Hermitage non è tutto: insieme alle sculture neoclassiche di Canova giungeranno il gruppo bronzeo di Ercole e Lica e l’Ermafrodito dormiente, bellissimo esempio di antichità risalente al III secolo a. C.
Il 2019, l’Anno della Cultura Russa
L’accordo annunciato a luglio da Paolo Giulierini e da Mikhail Piotrovsky, direttore dell’Hermitage, si inserisce nel fitto calendario di iniziative previsto per l’Anno della Cultura Russa in Italia che, oltre a portare nel nostro Paese i grandi maestri della pittura e della scultura, sarà occasione per ammirare, fra le altre cose, vere e proprie eccellenze del teatro come le orchestre filarmoniche di Mosca e San Pietroburgo e il balletto del Bolshoj.