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Città del Messico: scoperto tempio azteco sotto le macerie di un albergo

Un stadio di 50 metri che ospitava il gioco del ullamaliztli. Nel tempio rinvenuti i resti di sacrifici umani.
A cura di Redazione Cultura
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Un gigantesco tempio e lo stadio dove gli aztechi si esercitavano nel gioco del ullamaliztli. Questo è quanto è emerso dopo scavi durati quasi trent'anni. Dopo il terribile terremoto che nel 1985 colpì Città del Messico, infatti, dalle macerie di un albergo crollato vennero fuori i resti di un enorme tempio azteco dedicato al dio del vento. Da allora la struttura, situata in uno dei quartieri più famosi della megalopoli messicana, El Zócalo, è stata oggetto di scavi da parte degli archeologi, portando oggi alla luce un'area nascosta che corrisponde all'antica capitale azteca, punto di incontro fra il mondo preispanico,  neoispanico e moderno.

Finalmente oggi, gli archeologi messicani hanno annunciato di aver quasi completato le operazioni e di aver riportato alla luce il tempio e lo stadio di Ehecatl-Quetzalcoatle, dove si praticava il gioco del ullamaliztli, disciplina che consisteva nel colpire con le anche sfere create grazie all'albero della gomma.

Nel tempio resti di sacrifici umani

Il tempio portato alla luce dagli scavi, invece, si ritiene essere stato costruito durante il regno dell'imperatore azteco Ahuizotl, predecessore di Moctezuma, fra il 1486-1502. Tra i resti ben 32 gruppi di vertebre cervicali frutto molto probabilmente di sacrifici umani, "di persone decapitate o sacrificate proprio nell'ambito del rituale" come sostengono gli antropologi.

D'altro canto, i racconti di uccisioni e sacrifici umani durante la pratica del ullamaliztli sono note e arrivano da lontano, grazie alle testimonianze del conquistatore spagnolo Hernan Cortes che nel 1528 fu il primo occidentale a vedere dal vivo la pratica di questo sport. L'ullamaliztli per oltre tremila anni è stata una disciplina di riferimento dei popoli mesoamericani, dove vedere la continua lotta tra le forze del sole, luna e stelle.

Uno stadio lungo 50 metri

Di quello stadio oggi rimangono ora diverse strutture, come scalinate e gradinate, per un "campo da gioco" lungo 50 metri. Secondo gli esperti il ritrovamento di questo impianto sarà fondamentale per la comprensione e la scoperta di nuovi spazi sacri. A conclusione degli scavi, dichiarano le autorità messicane, sarà realizzato un museo che ingloberà tutto quanto ritrovato e tutte le informazioni relative a questa clamorosa scoperta che, come tante in campo archeologico, "rischiano" di essere soltanto una parte. Con ogni probabilità c'è ancora molto da scoprire in questa zona ricca di testimonianze, invase e quindi nascoste dai conquistatori oltre cinque secoli fa.

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