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Cinque libri da leggere quest’inverno

Eccovi cinque consigli di lettura per quest’inverno: tra classici intramontabili in una nuova e importante veste editoriale, nuove uscite interessanti, libri di stringente attualità come “L’orizzonte” di Patrick Modiano.
A cura di Luca Marangolo
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Questa non è una classifica, ma un prontuario di prima necessità. Nel lungo inverno che stenderà il suo manto sul passaggio d’anno 2014/2015, ecco che si palesa un’urgenza: che cosa leggere al caldo delle coperte? Quali parole gustare assieme alle caldarroste? Quale libro sfogliare mentre si osserva in tralice la neve cadere dietro la finestra di casa?

Se ne abbiamo abbastanza di tutti questi cliché sull’inverno, ecco che possiamo tranquillamente cominciare un elenco, una highlight, per così dire, delle nuove uscite invernali più notevoli o che sembrano di interesse. Nuove uscite e non. Si tratta infatti in alcuni casi di novità editoriali di rilievo, libri appena scritti o libri classici noti che però sembrano avere una nuova veste e  per questo sono importanti. Oppure libri non recentissimi, ma che hanno raggiunto la ribalta a causa di un’improvvisa, recentissima, notorietà (e qui ci fermiamo, cerchiamo di mantenere la suspense)

Il primo libro da leggere quest’inverno è Lacci (Einaudi), la nuova fatica di Domenico Starnone. Un’ulteriore

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occasione di esplorare, attraverso una prosa colta e intensa, i risvolti psicologici, romanzeschi ed estetici aperti dal baratro della crisi coniugale. I precedenti letterari sono tanti e colti: da Fitzgerald a Revolutionary Road per nominare solo classici del Novecento e, prestando il fianco alle insinuazioni del battage mediatico proveniente da più parti (anche da un insolente giornalismo culturale) non si può non constatare che nel recente passato Elena Ferrante ha affrontato lo stesso tema con I giorni dell’abbandono. Chi ha da sempre speculato sul fatto che Ferrante e Starnone sono una stessa persona qui avrà buon gioco: ancora una coppia separata, ancora un’indagine psicologica sul sentimento dell’abbandono narrato attraverso uno sguardo femminile. Anche se stavolta la solitudine affronta la lunga durata e fa solo da prodromo- pare- al riavvicinamento dei due coniugi ormai settuagenari. Da considerare: Lacci di Starnone, chi scrive lo ha appena aperto e lo trova all’altezza dell’aspettativa.

 Il secondo libro da leggere questo inverno potrà essere L‘ uomo senza patria di Kurt Vonnegut, che la Minimum fax sta per rilanciare sul mercato. Brillante autore della fantascienza più stralunata e innovativa, Vonnegut in questo testo dà prova di sagace polemista, attaccando la cultura dell’establishment Americano e divertendo tramite uno stile dilatorio, aneddotico e ironico, in una posa sempre spiazzante e pronto a esibire con una naturalezza incredibile una cultura vasta e complessa, stratificata e colorata. Si tratta di un libro da leggere assolutamente: Vonnegut è un autore che ha moltissimo da dire a chi lo vuole ascoltare, su tantissimi livelli: una lettura densa e stimolante.

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Ed eccoci ad una pièce de résistence. Diciamocelo francamente:  fin ora solo pochi francesisti lo conoscevano; fino a poco tempo fa viveva appartato, timido e gentile nel suo appartamento parigino circondato da un denso passato novecentesco, da una coltre di ricordi che ispirava la sua sonnolenta ma conturbante scrittura. Poi, a un tratto, una telefonata da Stoccolma e tutti i media si sono lanciati  “sul pezzo”, come si dice: stiamo parlando di Patrick Modiano, l’uomo più mite e riservato fra gli scrittori, che ha vinto il Nobel qualche giorno fa. Se prima non lo conoscevate, ora non potete rinunciare a esplorarlo. E sull’onda di questo must sappiate che Einaudi ha pubblicato L’orizzonte di Modiano nel 201o, che è stato tradotto da Emanuelle Caillat. L’orizzonte è un romanzo sulla persecuzione, è un romanzo che esplora il rapporto fra due persone che hanno in comune l’ansia di essere seguiti,  scrutati, pedinati ovunque vanno. Fin dalle prime pagine che potete leggere qui, questa traduzione di Einaudi sembra rendere  giustizia allo stile tornito e – a ben osservare-  molto attento  di Modiano. che deve aver fatto breccia dalle parti di Stoccolma.

 Adesso che abbiamo volato, torniamo ai classici. Il prossimo consiglio di lettura non è una novità se non nella veste, nella sua riproposizione. Adelphi sta ripubblicando Adalgisa di Carlo Emilio Gadda. Chiunque vuole riscoprire la prosa spumosa, frammentata, convulsa, espressiva, magmatica, brillante, spumeggiante e arguta del più ingegneristico dei grandi prosatori del Novecento europeo, può iniziare da questa nuova, interessante riproposizione di Adelphi, per la curatela di Claudio Vela: Adalgisa è una lettura dal brio unico, anche se non siete di Milano. Se poi siete di Milano, beh, dovete leggere Adalgisa di Gadda. Quale altra opera, nel Novecento esalta, esplora, prende in giro, tributa amore e divertito interesse alla grande città meneghina più dell’Adalgisa? Una sequenza incalzante di ritratti, luoghi comuni (nel senso flaubertiano) e idee novecentesche ma sorprendentemente attualissime su Milano. Adalgisa, di Gadda. Da Ottobre c’è l’edizione di Claudio Vela.

 Di Milano in Milano, dal barocco novecentesco gaddiano sino alla raffinata retorica dello scrittore che più di ogni altri ha condizionato la lingua italiana moderna. Ebbene sì: scolari nascondetevi dietro ai banchi, innominati convertitevi, dite addio ai monti e benvenuto ai capponi e agli scrupoli giansenisti: da loro non c’è scampo. Se siete al liceo li odiate, è matematico. Se siete pedanti (ma ne capite sul serio di narrativa) comprendere che quando parliamo della nuova edizione dei Promessi Sposi (ebbene si!), se si tratta di una curatela importante e di ampio respiro, allora abbiamo davanti un evento editoriale degno di nota. Studenti, non abbiate paura: Bur ha messo appunto una edizione iper-commentata, iper-analizzata del capolavoro manzoniano, il tutto  al prezzo di un tascabile, a cura di Francesco de Cristofaro, Giancarlo Alfano e Marco Viscardi.

Possiamo ora dismettere la maschera agrodolce dell’ironia sperando che questi consigli di lettura siano stati di qualche utilità, certo è che bisogna sbrigarsi: le pagine sono tante e il tempo è poco. Buon inverno.

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