Cimitero Acattolico di Roma, un museo a cielo aperto che compie trecento anni
Il 2016 è l’anno del 300esimo anniversario dell'affascinante luogo conosciuto anche come “cimitero degli inglesi” o “degli artisti e dei poeti”, visitato da turisti di tutto il mondo, attratti anche dalla grandezza delle vite qui rintracciabili. Dimora di artisti e celebri personalità provenienti da paesi differenti, ed ancora atei, agnostici, credenti ortodossi ed anche cattolici, insieme a turisti di tutto il mondo, visitano fedelmente la residenza di via Caio Cestio, tra l’omonima piramide e le mura aureliane che lo congiungono al vicino quartiere di Testaccio.
Il Cimitero Acottolico di Roma compie 300 anni ma il tempo sembra essersi fermato per il suo tipico evocare di sentimenti universali ed eterni. Anche se non presenti al suo interno, molti fra i grandi della storia scelsero di fermarsi più volte a meditare nella pace e nella bellezza di questo luogo sacro. Da Thorvaldsen a Goethe, Da Wilde a D’annunzio, fino al più recente Pasolini, scelsero di fermarsi in questo luogo sacro a meditare e rendere omaggio ai loro grandi maestri del passato.
Il cimitero è considerato il terzo al mondo per il suo fascino romantico e architettonico, grazie ad una conformazione simile ad un grande museo all’aperto. In questa cornice il giovane mecenate e poeta Alessandro Dall’Oglio, dopo aver finanziato precedentemente il restauro della tomba monumentale di Abbott, fondatore della Boston Library e primo direttore dell’accademia americana a Roma, ha fatto ora omaggio al cimitero di un bassorilievo consegnato nelle mani della direttrice Amanda Thursfield. Trattasi di una particolare “Rosa di marmo”, che simboleggia metafisicamente una rosa che non appassisce e non instilla dubbio, evocante quel sublime binomio di bellezza e verità tipico del cimitero. Il tema della ‘rosa' è molto frequente nella poetica di Dall'Oglio, come si evince da alcune poesie del suo libro "Acqua e vento. Storie di bellezza e verità".