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Chris Brown rinviato a giudizio per 50 mila dollari: la rissa contro quattro ospiti del suo concerto

Quattro uomini dopo il concerto di Chris Brown erano stati invitati nel backstage per conoscere il rapper, ma l’incontro si è trasformato in una mega rissa conclusasi con gli ospiti feriti e la denuncia contro il rapper e la sua crew.
A cura di Gaia Martino
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Chris Brown è stato citato in giudizio per 50 milioni di dollari a causa di un episodio avvenuto nel backstage di un suo concerto venerdì scorso. Variety.com fa sapere che quattro uomini, Larry Parker, Joseph Lewis, Charles Bush e Da Marcus Powell, hanno intentato causa contro Brown, il produttore Sinko Ceej e il rapper Yella Breezy, con l'accusa di aggressione. L'episodio si sarebbe verificato durante un concerto a Fort Worth, in Texas, lo scorso 20 luglio: tutti e quattro gli uomini sono ora in convalescenza, dopo essere stati feriti.

La dinamica dei fatti dopo il concerto

Stando a quanto si legge nei documenti ottenuti da Variety, Chris Brown e la sua crew avrebbero picchiato i querelanti dopo il concerto alla Dickies Arena, in Texas, lo scorso venerdì 20 luglio. I quattro uomini erano stati invitati nel backstage dopo il live per incontrare il rapper che, però, si è presentato con 30 minuti di ritardo. Prima di andarsene, un membro dell'entourage di Brown gli avrebbe ricordato che in passato aveva avuto una querelle con uno degli ospiti, Charles Bush: "È vero, non dimentico un cazzo" avrebbe replicato il rapper prima di dare il via a una violenta rissa. Larry Parker, si legge, avrebbe provato a scappare ma, dopo essere stato scoperto, avrebbe ricevuto pugni in faccia e sul petto per oltre 10 minuti, su ordine di Brown. Bush ha raccontato alla corte, si legge, che uno degli uomini di Brown, noto come "Hood Boss", gli avrebbe lanciato una sedia in testa. Tutti gli uomini aggrediti sarebbero ora in convalescenza dopo essere rimasti feriti. "Nessuno dovrebbe sopportare ciò che hanno vissuto questi ospiti", ha spiegato l'avvocato dei querelanti, Tony Buzbee, in una dichiarazione condivisa con Variety. "Cercheremo il massimo importo di danni consentito dalla legge per questa condotta atroce", ha concluso.

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