Chi è Tina Modotti, la pasionaria italiana che ispirò Neruda e Kahlo interpretata da Monica Bellucci
Fotografa, attrice, rivoluzionaria, musa. È stato tutto questo e forse anche qualcosa in più, Tina Modotti. Nata vicino Udine nel 1896, divenne nel giro di qualche decennio una delle più grandi fotografe del XX secolo, nonché una figura importante e controversa del comunismo e della fotografia mondiale. Oggi le sue opere sono conservate nei più importanti istituti e musei del mondo, tra non molto la sua vita diventerà una miniserie diretta da Edoardo De Angelis, interpretata da Monica Bellucci.
"Mi considero una fotografa e nient'altro" diceva di se stessa. In realtà, con la sua vita breve, tumultuosa e avventurosa, ha segnato un'epoca. Figlia di un carpentiere socialista e di una cucitrice, Tina impara a far foto nella bottega dello zio Pietro, fa l'operaia in una filanda finché nel 1913 decide di raggiungere il padre emigrato a San Francisco. Tre anni dopo sposa il pittore Roubaix "Robo" de l'Abrie Richey, con lui si trasferisce a Los Angeles dove debutta nel cinema e fa l'incontro che cambierà la sua vita. Quello con Edward Weston, fotografo (autore dell'immagine a corredo di quest'articolo), con cui si trasferisce in Messico. Qui gli sposi frequentano intellettuali comunisti, tra cui gli artisti Diego Rivera e Frida Khalo.
Ma a Città del Messico Tina incontra Vittorio Vidali che sarà il suo ultimo amore. Si iscrive al Partito comunista, diventa la fotografa ufficiale del Pcm e del movimento "muralista" di Rivera. E naturalmente scatta le sue bellissime foto finché, diventata famosa, viene espulsa. La ritroviamo a combattere nella Guerra Civile spagnola nel 1936, con Vidali. Ritornerà a Città del Messico dove troverà la morte in maniera sospetta in un taxi, di ritorno da una cena. Il suo epitaffio fu di Pablo Neruda, che si scagliò contro quali accusarono Vidali di essere l'assassino di Trotsky: "Tina Modotti sorella, non dormi, no, non dormi: forse il tuo cuore sente crescere l' ultima rosa di ieri, la nuova rosa. Riposa dolcemente."