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Chi è il Weinstein degli scrittori? Victor Hugo, naturalmente

Un libro sulla vita sessuale degli scrittori racconta le abitudini erotiche dell’autore de “I miserabili” dentro e fuori la famiglia, lasciando emerge i contrasti tra vita pubblica e privata. A lungo Victor Hugo è stato considerato il primo femminista della storia.
A cura di Redazione Cultura
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Il caso delle molestie sessuali che il produttore Harvey Weinstein avrebbe realizzato in tutta la sua carriera (l'ultimo censimento conta ottanta fanciulle, nel mondo dello spettacolo) ha scoperto il vaso di Pandora niente affatto così lontano delle molestie ai danni di giovani e meno giovani donne messe nella condizione di dover subire le avances di qualche maschio di potere. Cioè di una storia vecchia quanto la storia dell'umanità. Tra i diversi erotomani che la storia della letteratura può vantare – e sono tantissimi – un posto d'onore spetta a Victor Hugo, così come ce lo ha descritto Iman Bassalah nel libro “La vie sexuelle des écrivains”.

La vita sessuale degli scrittori: da Proust a Duras

La vita sessuale degli scrittori è un interessante libretto in cui emergono le abitudini erotiche di diversi scrittori, uomini e donne, dall'omosessualità repressa di Marcel Proust (che si recava nei bordelli maschili a fare da voyeur e poi pubblicamente offendeva gli omosessuali) all'iniziazione sessuale di scrittrici come Marguerite Duras, nota al pubblico in uno dei suoi libri più famosi, "L'amante", da cui fu tratto anche un film. Ma nessuno di questi può mettere in discussione il primato che spetta all'autore de "I miserabili" e di "Notre-Dame".

Victor Hugo era drogato di sesso

Le abitudini sessuali di Hugo, infatti, erano degne di un erotomane ai massimi livelli. Secondo la Bassalah, il romanziere, saggista e poeta francese tormentava quotidianamente le domestiche affinché gli mostrassero i seni e non c'era giorno in cui non si recasse al bordello per soddisfare le sue esigenze sessuali. In realtà, era un vero e proprio drogato di sesso, una sorta di stupratore silenzioso che ha, peraltro, creato drammatiche condizioni di vita ai suoi familiari. Victor Hugo ha sottomesso tutta la sua famiglia al suo potere, la figlia Adele è finita in un istituto psichiatrico, con la diagnosi di “erotomania” (Truffaut le dedicò il film L'histore d'Adèle H), mentre la moglie del grande scrittore ha descritto la prima notte di nozze come una violenza interminabile.

Eppure fu il primo femminista della storia

Ma ciò che rende il parallelo calzante tra Victor Hugo e tutti gli erotomani di potere contemporaneo è la schizofrenia tra ruolo pubblico e privato. Come sostenere con lauti finanziamenti la campagna elettorale presidenziale della prima donna americana candidata e poi molestare e ricattare donne a fini sessuali per tutta la vita. Pubblicamente, infatti, Victor Hugo era noto per le sue idee socialiste, di emancipazione e si batteva per le cause delle donne, al punto da essere definito il primo femminista.

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