Chi è Han Kang, la scrittrice coreana premio Nobel per la Letteratura e autrice de La Vegetariana
Fino ai ieri i nomi più quotati per la vittoria del Premio Nobel per la Letteratura erano l’australiano Gerald Murnane e la cinese Can Xue, oggi però è arrivata la sorpresa. L’ambito premio è infatti andato alla scrittrice sudcoreana Han Kang. L’autrice è stata premiata per l’intensità con cui ha affrontato i traumi storici e raccontato la fragilità della vita umana in tutti i suoi romanzi. In Italia la scrittrice è conosciuta principalmente per il libro La vegetariana, ma altre due sue opere sono state tradotte da Adelphi: Atti umani e L'ora di greco. Tutti e tre i libri rappresentano a pieno le motivazioni indicate dalla giuria del premio che ha spiegato di aver scelto Kang "per la sua intensa prosa poetica che affronta i traumi storici ed espone la fragilità della vita umana".
Chi è Han Kang, il premio Nobel per la Letteratura
Nata nel 1970, quindi abbastanza più giovane di tutti gli altri favoriti per la vittoria del premio la maggior parte dei quali ha tra i 70 e gli 80 anni, Han Kang è da considerare, in un certo senso, una figlia d’arte con il padre scrittore Han Seung-won. Ha esordito con la sua prima raccolta poetica nel 1993, a 25 anni, e pubblicato il primo romanzo l’anno successivo. Il vero successo lo ottiene nel 2007 con il libro La vegetariana che racconta la storia di una donna che decide di smettere di assumere carne dopo una serie di incubi, diventando quindi vegetariana. Una scelta mal vista in Corea del Sud, al punto che il marito adotta nei suoi confronti una forma di sadismo sessuale che spingerà la donna a tentare il suicidio. Il romanzo ha ottenuto un grandissimo successo al punto da vincere il Man Booker International Prize nel 2016 e rappresenta a pieno le motivazioni della vittoria indicate dalla giuria, dal trauma di vivere in una condizione in cui una scelta come l’essere vegetariana viene mal vista, alla fragilità umana e al dolore che spinge la protagonista a tentare il suicidio.
Traumi storici e fragilità umana: tutte le opere tradotte di Han Kang
Nel 2016 La vegetariana è stato tradotto in Italia con Adelphi, ma non è l’unico romanzo di Han Kang pubblicato dalla casa editrice milanese. Nel 2017 anche l’opera Atti umani ha trovato il suo spazio e nel 2023 è stato il turno de L’ora di greco. Tre romanzi a fronte degli otto che la scrittrice ha pubblicato, oltre a due racconti e una raccolta di poesie. Con Atti umani, Kang ha vinto il premio Malaparte nel 2017. Si tratta di un racconto storico che ripercorre il massacro di Gwangju, una rivolta popolare sollevata contro la dittatura di Chun Doo-hwan avvenuta nel maggio del 1980 in Corea del Sud e soffocata col sangue dall’esercito che provocò tra le 2000 e le 3000 vittime, molte delle quali erano giovani studenti universitari. Nel libro la scrittrice propone le esperienze personali di sette protagonisti, diretti o indiretti, del massacro, da chi ha perso un suo caro al subconscio stesso di chi è rimasto ucciso. Atti umani rappresenta quindi i traumi storici per la cui narrazione Kang è stata premiata. L’ora di greco si fa invece portatore delle fragilità della vita umana. La protagonista del libro è infatti una donna che cerca di recuperare la parola persa dopo una serie di traumi. La sua condizione di mutismo, unita alla quasi cecità del suo insegnante di greco, mostra un’intimità speciale che aiuterò la donna a ritrovare il contatto con il mondo.