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Chi è stato Cesare Battisti, il patriota a cui è dedicata una strada in ogni città italiana

Ogni volta che si parla di Cesare Battisti, l’ex esponente dei Pac condannato per omicidio, torna l’equivoco su chi sia quel Cesare Battisti a cui è intitolata una strada in ogni città italiana. Che fu un patriota e un irredentista triestino, che scelse l’Italia e fu impiccato dall’Austria per alto tradimento.
A cura di Redazione Cultura
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Ogni volta che viene fuori il nome di Cesare Battisti, l'ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo arrestato ieri, un sussulto attraversa il pensiero degli italiani, soprattutto dei più sprovveduti in fatti di storia: chi è l'omonimo Battisti a cui è intitolata quella strada – spesso centrale – nella nostra città? In quella strada ci capitiamo spesso, "per andare dal fioraio di via Cesare Battisti", "dal gioielliere di via Cesare Battisti"… Non a caso, infatti, sul web si è spesso generata la bufala delle strade intitolate a un ex esponente dei Pac. E invece, come è ovvio, quel Cesare Battisti scolpito sulle targhe dei nostri centri storici è un altro. Ma chi è?

Chi è stato il patriota Cesare Battisti

Nato cittadino austriaco nel 1875, a Trieste, vi morì il 12 luglio 1916. Fu un patriotagiornalista, politico socialista e irredentista italiano. Tutta la sua esistenza pubblica e privata fu attraversata dalla questione triestina come luogo conteso tra Austria e Italia. Tant'è che da deputato al Parlamento di Vienna, Battisti combatté per ottenere l'autonomia amministrativa del Trentino e la costruzione di un'università italiana.

Con lo scoppio della Grande Guerra si arruolò negli Alpini e combatté dalla parte italiana. Catturato durante gli scontri da una truppa di montagna dell'esercito austriaco, fu processato e impiccato per alto tradimento in quanto membro della Camera dei deputati d'Austria passato all'esercito italiano. Motivo per cui è considerato un eroe nazionale e uno dei maggiori esponenti dell'irredentismo del nostro Paese.

La strumentalizzazione del fascismo

Al punto che nel 1926, preso il potere, Benito Mussolini decise di far erigere a Bolzano, al posto del Monumento ai Kaiserjäger, un Monumento a Cesare Battisti. L'opera di Marcello Piacentini fu inaugurata nel 1928 e fu sin dall'iinizio oggetto di dure polemiche causate dalla protesta della moglie di Battisti, Ernesta Bittanti, che non considerava una buona causa la strumentalizzazione per mano del regime fascista di suo marito e dei suoi ideali. A novant'anni dall'inaugurazione di quel monumento, oggi Cesare Battisti è per gli italiani un nome scolpito sul marmo di una targa che indica una strada. E ogni volta che il Cesare Battisti ex terrorista viene fuori, ecco che ce ne ricordiamo. Ma sarebbe bene sempre ricordare che non si tratta della stessa persona.

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